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Cronaca

Amatrice e Montereale, il ricordo dei tecnici leccesi: "Sotto zero già a novembre"

Fernando Bonocuore, dirigente del Comune di Lecce, e Gaetano Lipari hanno verificato le condizioni del patrimonio immobiliare. Una delle priorità è sostenere l'economia locale con l'acquisto dei prodotti tipici

LECCE – Già a novembre, di notte, le temperature scendevano sistematicamente al di sotto dello zero e per avere un poco di tepore bisognava attendere il mattino inoltrato. Condizioni quasi estreme per la popolazione delle zone colpite dall'ultimo sisma.

Nel giorno in cui il Salento “scopre” un assaggio delle temperature invernali, i ricordi dell’architetto Fernando Bonocuore, dirigente del Comune di Lecce con delega alla protezione civile , vanno a Montereale, comune a 15 chilometri da Amatrice dove per due settimane, insieme al responsabile operativo Gaetano Lipari si è occupato dei rilievi degli edifici pericolanti.

Si tratta di un territorio prettamente montano, con tantissime piccole frazioni attorno ai due centri principali: alcune, come San Vito, sono state praticamente spazzate via. Più in generale, una parte del patrimonio edilizio è compromesso, del tutto e in parte, e la percentuale di danneggiamento, grosso modo, è direttamente proporzionale al periodo di costruzione.

“Il tessuto edilizio – racconta Bonocuore - è molto provato dal sisma, alcune zone sono off-limits con immobili vecchi anche di un secolo che con un’altra botta, come dicono da quelle parti, potrebbero venir giù. Quando siamo arrivati la situazione appariva tranquilla, ma già la prima sera, verso le 23, la terra ha tremato. Eravamo in tensostruttura, dormivano in branda. Le scosse si susseguono e la gente non si fida a rimanere in casa. La situazione era e resta difficile".

Bonocuore e Lipari, come tanti altri dipendenti degli enti locali italiani, si sono recati nelle zone terremotate occupandosi particolare degli edifici storici, chiese e monumenti: “A Montereale e frazioni c’erano 22 chiese: ora solo una è pienamente agibile, un’altra lo è in parte. A tal proposito voglio dire che i giovani della parrocchia di San Sabino di Lecce, stanno organizzando un campo estivo a luglio proprio per dare una mano”.

Le verifiche e la corsa per salvare il patrimonio

I controlli hanno poi riguardato le abitazioni civili e le aziende del territorio: “La zona – racconta ancora Bonocuore - è conosciuta come la macelleria d’Italia, perché lì si allevano bovini e ovini che finiscono in tutto il paese. Ci vuole una pianificazione secondo metodi moderni per far rimanere la popolazione: l’economia è ferma. Adesso ci sono polemiche perché i sindaci lamentano i freni della burocrazia rispetto agli investimenti e io posso testimoniare che non hanno torto”. A marzo è prevista una seconda missione della delegazione leccese. 

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