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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Annegamento nel sottopasso, Procura incarica i periti

L'ingegnere Antonio Vernaleone ed il professor Giuseppe Roberto Tommasicchio dovranno effettuare un'analisi sullo stato del sottovia. Il 21 giugno scorso morì nella sua auto un avvocato 81enne leccese

LECCE - Sono l'ingegnere Antonio Vernaleone ed il professor Giuseppe Roberto Tommasicchio, docente presso l'Università di Bari, i consulenti tecnici nominati dal pubblico ministero Paola Guglielmi. Questa mattina ha conferito loro l'incarico di stilare una perizia sullo stato del sottopasso di viale Leopardi, dove il 21 giugno scorso annegò l'avvocato 81enne leccese Carlo Andrea De Pace, rimasto intrappolato nella sua automobile mentre attraversava il sottovia stracolmo d'acqua a causa della pioggia torrenziale che quella mattina imperversava in tutto il Salento.

La perizia mira a far luce sull'efficienza dei meccanismi di aspirazione delle acque reflue all'interno dei tombini, per verificare se il loro funzionamento fosse rispettoso di quanto previsto dalla legge dal punto di vista della manutenzione, al fine soprattutto di garantire la sicurezza degli automobilisti in caso di pioggia. Ma i tecnici sono chiamati ad esprimersi anche sul fatto se il maltempo di quella mattina possa essere definito un evento eccezionale rispetto alla media stagionale, tenendo però in debito conto il fatto che ad aprile due operai rischiarono di fare la stessa fine dell'avvocato, ma fortunatamente vennero salvati dai poliziotti delle volanti che si tuffarono nel sottopasso facendoli uscire dall'auto.

I familiari dell'anziano, difesi dagli avvocati Silvio Verri e Danilo D'Arpa, presentarono un esposto in Procura puntando il dito contro chi avrebbe dovuto predisporre tutte le misure del caso, come chiudere per tempo il sottopasso prima che il livello dell'acqua salisse così tanto da trasformarlo in una trappola mortale: apparirebbe acclarato come al momento dell'attraversamento dell'auto di De Pace non fosse presente alcuna pattuglia dei vigili urbani che bloccasse il transito, in prossimità del sottopasso, nessun segnale di pericolo, nessuna transenna.

Sulla scorta di queste deduzioni e degli accertamenti svolti dai carabinieri del Norm di Lecce la Procura ha individuato chi aveva la responsabilità di garantire la sicurezza della circolazione stradale quella domenica mattina: a finire sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo il comandante della polizia municipale Raffaele Urso, il dirigente del settore lavori pubblici del Comune Claudia Branca, e quale rappresentante dell'ente il sindaco Paolo Perrone, i quali hanno nominato come consulente di parte l'ingegner Alberto Ferruccio Piccinni. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto ed Andrea Sambati. Le operazioni peritali avranno inizio il prossimo 24 novembre.

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