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Cronaca

Annegamento nel sottovia: "L'evento era prevedibile"

I legali della famiglia dell'81enne deceduto depositeranno una denuncia. "Il sottovia non era stato messo in sicurezza, ma si sapeva della perturbazione". Forse già nelle prossime ore i primi indagati

Potrebbero esserci già nelle prossime ore i nomi dei primi indagati con l'accusa di omicidio colposo nel fascicolo aperto sul tavolo del sostituto procuratore Paola Guglielmi per fare luce sulla morte di Carlo Andrea De Pace, l'avvocato di 81 anni rimasto intrappolato nel lago d'acqua che si è creato domenica scorsa nel sottopassaggio di viale Leopardi. Il magistrato inquirente ha raccolto le informative dei carabinieri e le intenzioni della Procura sono indirizzate ad andare a fondo nella vicenda.

Intanto in giornata i legali della famiglia De Pace, l'avvocato Silvio Verri e Danilo D'Arpa, metteranno nero su bianco con una denuncia in cui si evidenzierà come l'evento funesto sarebbe stato prevedibile anche alla luce del miracoloso salvataggio di due persone appena un mese addietro. "Nel frattempo il sottovia non era stato messo in sicurezza", annuncia il legale Silvio Verri, "e nella mattinata di domenica si era a conoscenza dell'arrivo di una perturbazione ciclonica, ma la situazione non è stata mai monitorata. Dalle ricostruzioni in nostro possesso -, continua il legale Verri - i vigili non avrebbero provveduto a transennare la strada".

"Inoltre, i soccorritori dell'81enne sono stati semplici passanti che non hanno notato la presenza di alcun rappresentante delle forze dell'ordine". "Tra l'altro", conclude Verri, "non ci sarebbe stata un'adeguata manutenzione dei tombini prima del nubifragio, bloccando in tal modo il regolare flusso dell'acqua". La partita, insomma, è tutt'altro che chiusa.

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