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Cronaca

Anno elettorale, alluvione di conferenze stampa

Come la liturgia politica prevede, nei mesi che precedono le elezioni si amplifica a dismisura l'uso degli incontri, delle presentazioni, degli annunci. Tutto fa brodo per allargare il consenso

LECCE - Sarà un annus horribilis, quello che separa la città di Lecce dalle prossime elezioni amministrative.

Ogni cinque anni infatti, il calendario della politica impone una liturgia di cui non si sentirebbe in realtà alcun bisogno se non quello, da parte della classe dirigente, di creare e allargare il consenso. E dunque campo libero alle conferenze stampa per amplificare a dismisura ogni tipo di iniziativa o per dare visibilità all'associazione di turno perchè, naturalmente, costituisce un bacino di voti.

Può accadere, così facendo, che si vada in overdose, che si perda in tale
mare magno il senso della misura, per cui, nella ridda di comunicati stampa che intasano la posta, non si capisce più come rapportarsi alla notizia o presunta tale.

Bisognerà farci il callo, ogni scusa sarà buona per esibirsi davanti ai flash dei fotografi ed alle telecamere delle tv: una strada sistemata, una fioriera spostata, un cassonetto svuotato, un saggio di danza.

E' un legittimo spazio di manovra. Sia ben chiaro, questo "vizietto" non ha connotazione politica, non è più azzurro che rosso pallido, ma appartiene alla
forma mentis del dirigente locale per la quale esiste fondamentalmente il rapporto Dominus versus clientes. Per restare in tema di latinismi, dato che la Notte Bianca è alle porte, panem et circenses.

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