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Cronaca Surbo

Antimafia sociale: a Surbo quattro regolamenti contro i "favori"

La cittadina è stata commissariata nel 2018, 26 anni dopo la prima volta. Nella scorse settimane l'adesione ad "Avviso Pubblico", associazione che riunisce enti e Regioni contro la criminalità

SURBO – Negli anni ’90 imperversava la Sacra Corona Unita e di quell’egemonia è rimasto uno strascico se è vero che nel maggio del 2018 il consiglio comunale di Surbo è stato nuovamente sciolto per il rischio di infiltrazioni mafiose, dopo 26 anni dalla prima volta.

Da allora, la commissione straordinaria insediata ha avviato in tema di antimafia sociale un lavoro che mira a porre le basi di una definitiva inversione di rotta dal punto di vista culturale: la criminalità, infatti, alimenta la sua autorevolezza con il consenso sociale di cui ancora gode.

Sulla scia del percorso intrapreso. il vice prefetto aggiunto Onofrio Vito Padovano, componente della commissione che regge le sorti della città fino alle prossime elezioni, ha partecipato a Bari alla riunione del coordinamento regionale di “Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”, associazione cui il Comune di Surbo ha aderito di recente. Lo scopo è quello di diffondere i valori della legalità della trasparenza e della democrazia.

In questo senso l’amministrazione straordinaria di Surbo ha varato quattro regolamenti in materia di concessione di immobili a finalità sociale, contributi e patrocini, albo comunale del terzo settore.

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