Anziano preso a bastonate e costretto a chiedere l’elemosina: 7 anni al figlio

LECCE - Avrebbe tentato di costringere il padre a chiedere l’elemosina davanti all’ospedale di Casarano perché aveva bisogno della somma di 120 euro, e lo avrebbe fatto stringendogli una corda al collo mentre era al volante della sua auto.

Ma questo sarebbe stata solo l’ultima di una serie di vessazioni subite dal genitore e dalla moglie, quando non soddisfacevano le sue ripetute richieste di soldi. Nella stessa giornata, il 23 luglio del 2021, anche la madre sarebbe stata aggredita fisicamente, riportando lesioni che i sanitari giudicarono guaribili in sette giorni.

Il verdetto emesso ieri dal tribunale di Lecce nei riguardi del figlio della coppia, un 43enne residente a Gallipoli, non lascia dubbi riguardo alla sua responsabilità. Sono sette gli anni che il collegio presieduto dalla giudice Maria Bianca Todaro gli ha inflitto ieri al termine del processo, in linea alla richiesta avanzata dalla pubblica accusa, rappresentata dalla sostituta procuratrice Maria Vallefuoco.

L’avvocato difensore  Ivan Greco aveva chiesto l’assoluzione, perché la madre dell’imputato avrebbe negato di essere stata maltrattata, ma non è stato possibile ascoltare il principale accusatore, il padre, poiché nel frattempo è deceduto.

Quest’ultimo, secondo le indagini, coordinate dalla pm Simona Rizzo e sfociate nell’arresto in carcere (dove il 43enne è tuttora recluso) in una circostanza, sarebbe stato colpito alla testa con delle stampelle, e in un’altra occasione ancora con una mazza di legno alle braccia. Il 15 marzo del 2021, invece, sarebbe stato graffiato al volto e alle braccia.  

Non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza  (entro novanta giorni) - che ha imposto all’imputato anche il pagamento di una multa di duemila euro - il legale valuterà il ricorso in appello.