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Cronaca Sannicola

Appartamenti costruiti in “odor” di falso: condannati imprenditore e dipendente comunale

Per l’accusa, la richiesta di proroga per realizzare dieci alloggi a Sannicola era falsa. Tre anni e mezzo per l’impiegato De Filippo e tre anni e quattro mesi per il costruttore Mezzi. I fatti risalgono al 2016. Le indagini avviate dopo la denuncia del sindaco

SANNICOLA - La richiesta di proroga per costruire dieci alloggi residenziali dotati di garage e depositi risultò falsa, e per questo oggi sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi Luca De Filippo, 56 anni, di Lecce, dipendente del Comune di Sannicola, e a 3 anni l’imprenditore Crocefisso Mezzi, 70 anni, di Sannicola.

Si è espressa così la seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (con presidente Pietro Baffa) nel verdetto, riconoscendo gli imputati responsabili dei reati contestati dal pubblico ministero Giovanni Gallone  che, al termine della requisitoria, aveva invocato 3 anni e 4 mesi per il primo, e 3 anni e 2 mesi per il secondo. Entrambi rispondevano di falso materiale, mentre De Filippo, anche, di abuso d’ufficio. Il dispositivo contempla anche l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici per il dipendente e il risarcimento (da liquidarsi in separata sede) del Comune di Sannicola (parte civile nel processo con l’avvocato Antonio Sperti, sostituito oggi in udienza dal collega Luigi Corvaglia).  

Non appena saranno depositate le motivazioni (entro 90 giorni) gli imputati (difesi dagli avvocati Giovanni Bellisario, Alessandro De Matteis e Giuseppe Bonsegna) valuteranno il ricorso in appello.

A mettere in moto la macchina della giustizia era stata una denuncia del sindaco Cosimo Piccione su presunte “anomalie” e forzature, avvenute nel 2016,  relative alla pratica attraverso la quale l’imprenditore Mezzi sarebbe riuscito ad ottenere la proroga di due anni del permesso di realizzare appartamenti, nonostante i termini di presentazione della domanda fossero già scaduti.  Dalle indagini condotte dal pm Giovanni Gagliotta (oggi alla procura generale),  il timbro di protocollo e la data non risultarono fedeli.

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