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Cronaca Taurisano

Appiccò l'incendio che distrusse l'abitazione della sorella, condannato

Sei anni e quattro mesi la pena inflitta dal gup in abbreviato per Francesco Preite, protagonista di una serata di follia

LECCE – Fu una vigilia di Natale di follia, quella vissuta a Taurisano lo scorso anno, culminata con un incendio doloso che distrusse completamente l’abitazione di una coppia e conclusa con due arresti: Sergio Caputo, 50enne di Matino, e Francesco Preite, 45enne del posto. I due in più occasioni avrebbero minacciato la sorella di Preite e il marito della donna, rinfacciando ai due malcapitati il presunto furto di un televisore e altre questioni legate all'eredità. Dopo un primo atto incendiario ai danni della casa di via Vittorio Emanuele III, l’incendio che praticamente distrusse l’abitazione. Inoltre i due arrestati erano stati denunciati dal legale della donna, l’avvocato Sonia Santoro, minacciata a sua volta. La richiesta era sempre la stessa: restituire il maltolto o ci sarebbe stato un funerale.

Per quella vicenda oggi è arrivato un primo importante verdetto. Il gup Alcide Maritati ha condannato Francesco Preite a 6 anni e quattro mesi di reclusione (la pubblica accusa aveva chiesto una condanna a sei anni e mezzo) per incendio doloso, tentato omicidio e atti persecutori. Per lui anche un anno di ricovero in una struttura Rsa. Il legale del 45enne, l’avvocato Carlo Gervasi, ha chiesto per il suo assistito il giudizio con il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, che ha stabilito una parziale incapacità di intendere e volere per l’imputato. Preite è stato condannato anche a risarcire le parti civili: la coppia, assistita dall’avvocato Biagio Palamà, con una provvisionale di 10mila euro; e l’avvocato Santoro, assistito dalla collega Floriana De Donno, con 5mila euro. Il processo a Caputo, invece, è in corso con il rito ordinario.

Furono i poliziotti del commissariato di Taurisano, guidati dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico, e i carabinieri della compagnia di Casarano al comando del tenente Clemente Errico, con i vigili del fuoco a trarre in salvo la malcapitata e i residenti delle abitazioni adiacenti, scongiurando conseguenze gravi. Gli agenti hanno anche dovuto soccorrere il marito della proprietaria di casa: giunto sul posto, sapendo che sua moglie si trovava tra le lingue di fuoco, aveva cercato di introdursi nell'appartamento per metterla in salvo.

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