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Cronaca Ugento

Archeologia: apre al pubblico la collezione Colosso

Conservata ad Ugento, è una collezione storica di valore unico: i visitatori potranno ammirare antichissimi reperti di epoca ellenistica e messapica, tutti rinvenuti in loco e custoditi dalla famiglia

E' una delle poche collezioni storiche della regione Puglia formatasi totalmente con materiali rinvenuti ad Ugento e nel suo territorio a partir dal XIX secolo. E' la "Collezione Adolfo Colosso", conservata ad Ugento, all'interno del Palazzo Colosso (via Messapica 28), nato dalla raccolta avviata dal barone Adolfo Colosso, "appassionato cultore di storia patria", come viene ricordata dagli scrittori. I reperti, 794 in tutto, si inquadrano complessivamente tra il VI secolo avanti Cristo e l'età alto-medievale. Ad essi si aggiungono esemplari di età moderna quali armature, armi e proiettili di cannone.

Per il periodo compreso tra il VI secolo e l'età ellenistica la Collezione dispone di importanti testimonianze del repertorio ceramico indigeno: le trozzelle, prodotte nell'intero arco cronologico di diffusione della forma ceramica, le lekanai e i piatti in vernice bruno-rossiccia, caratteristiche forme del VI e V secolo avanti Cristo. Il periodo considerato è anche caratterizzato dall'importazione di ceramica attica, che nella collezione è rappresentata dalle lekythoi. Tra i reperti della fase ellenistica si conservano sia alcuni pertinenti alla cosiddetta "ceramica di Gnathia" (un grande skyphos, una pelike e due oinochoai sono gli esemplari di maggior qualità), sia altri della classe ceramica a vernice nera (skyphoi, tazze biansate e monoansate, coppette e brocche). Allo stesso periodo sono da riferirsi alcune lucerne, della classe greco-ellenistica e di quella italica e romana, così come anche realizzazioni coroplastiche (terrecotte femminili, tintinnabula, un elmo pileo in terracotta e un disco con rappresentazione a rilievo di vari oggetti).

Nella collezione sono presenti anche reperti scultorei che confermano l'inserimento di Ugento tra i siti messapici che hanno restituito elementi pertinenti alla decorazione di naiskoi di tipo tarantino. Fra questi si distinguono una testa scopadea della fine del IV sec. avanti Cristo, un frammento ad altorilievo probabilmente raffigurante un guerriero a cavallo, un torso maschile, un frammento in marmo raffigurante un animale e frammenti di una statua colossale riferibile probabilmente ad Ercole. Sono inoltre da segnalarsi la presenza numerosa di epigrafi, sia in lingua messapica che in lingua latina.

Da oggi tutto questo patrimonio è accessibile al pubblico, in seguito alla disponibilità della famiglia ed al perfezionamento di un protocollo d'intesa tra Comune di Ugento, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e Provincia di Lecce. L'apertura è avvenuta ufficialmente oggi, con una cerimonia seguita da una visita guidata alla collezione, tenuta da Laura Masiello, archeologa presso la Soprintendenza archeologica della Puglia e da Anna Lucia Tempesta, archeologa presso il Museo provinciale di Lecce.

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