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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'interrogatorio

Armi e cocaina, il gestore dei pub: “Le pistole le ho trovate in campagna col metaldetector”

Al termine dell’interrogatorio di convalida di questa mattina, il giudice Michele Toriello ha convalidato l’arresto ai domiciliari di Alessandro Romano, leccese di 27 anni

LECCE - La cocaina sarebbe stata solo per uso personale, mentre le armi, le avrebbe trovate in campagna, in un borsone nascosto in un cespuglio di more, col metaldetector. Si è difeso così, Alessandro Romano, leccese di 27 anni, gestore di due pub uno a Gallipoli, l’altro a Lecce, ai domiciliari da sabato per detenzione ai fini di spaccio di droga e per il possesso di quattro pistole, una delle quali con matricola abrasa.

E’ proprio nel locale, situato nel centro del capoluogo salentino, che i baschi verdi del gruppo della Guardia di Finanza avevano trovato una pistola elettrica e 2,7 grammi di cocaina, sequestrati con altri 12 grammi della stessa sostanza e un bilancino di precisione rinvenuti durante la perquisizione disposta nei riguardi del giovane imprenditore mentre era al volante della sua Bmw per le vie della movida leccese.

Altre tre pistole erano state rinvenute, durante i successivi controlli nella sua abitazione: una marca “Beretta”, calibro 9X21 con matricola abrasa, una “Bruni”, modello Magnum, calibro 38 e una “Tokarev”, modello TT33, calibro 7.65 con matricola e completa di caricatore, più 252 munizioni (213, calibro 9 X 21, 18, più sette bossoli, calibro 38, 21 di calibro 7.65).

Durante l’interrogatorio, Romano ha respinto l’accusa di spaccio, sostenendo davanti al giudice per le indagini preliminari Michele Toriello, e alla presenza dell’avvocato difensore Carlo Gervasi, di aver acquistato la cocaina, da consumare anche in compagnia di amici, solo un paio di ore prima di essere fermato dai militari, di avere utilizzato il bilancino per verificare la quantità al momento dell'acquisto, e di averla divisa in dosi perché la busta che la conteneva in precedenza si era rovinata. Quanto alle pistole, ha dichiarato che quella elettrica, custodita nel pub, l'avrebbe acquistata per ragioni di difesa, mentre le altre, e le munizioni, le avrebbe trovate per caso in campagna.

Al termine delle perquisizioni, i finanzieri diretti dal maggiore Antonio Martina, avevano sequestrato sia la “polvere bianca” che le armi (oggetto di ulteriori accertamenti investigativi), più alcuni coltelli, e arrestato Romano che, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il sostituto Luigi Mastroniani, aveva disposto la misura cautelare dei domiciliari, confermata dal gip all’esito dell’interrogatorio.

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