"Paga e riavrai l'auto". Ma si ritrova i carabinieri dentro casa
A Casarano arrestato un 37enne barese. La vittima, dopo il furto della sua Clio e un paio di telefonate estorsive, è andata dritta in caserma. E i militari hanno rintracciato l'uomo in un lasso piuttosto breve
CASARANO – “Abbiamo la tua macchina. Se la vuoi indietro, devi pagare”. Già la prima telefonata deve aver provocato le palpitazioni al malcapitato che, a Casarano, ha visto sparire la sua Renault Clio. E quando, qualche ora dopo, è giunta una seconda chiamata, ha sortito l’effetto di spingere la vittima a recarsi ai carabinieri. “Dopo la consegna dei soldi, ti diremo dove si trova”, gli è stato riferito. Ma lui era ormai già diretto in caserma.
Non è stata un’idea geniale telefonare dal proprio cellulare. Giuseppe De Giglio, 37enne, barese, da qualche tempo domiciliato in zona, è stato rintracciato in poco tempo. Per inciso, è già al secondo arresto in pochi mesi. Nell’agosto scorso è stato fermato per un furto in un cantiere edile a Matino. Solo che questa volta, i reati sono molto più seri: tentata estorsione e ricettazione.
Sono stati i carabinieri della stazione di Casarano a svolgere un’indagine lampo. Le avvisaglie, intorno alle 5 del mattino di ieri, quando s’è registrato il furto di una Clio parcheggiata nel centro cittadino. L’auto è di un 40enne casaranese. Più avanti, nella mattinata, sono poi arrivate le telefonate anonime.
Forse De Giglio era talmente convinto di sé, da non cautelarsi nemmeno di recarsi presso qualche cabina. La vittima, in caserma, ha così fornito ai carabinieri un dettagliato racconto e tutti i dati in suo possesso sull’accaduto. E si è prefigurato il classico “cavallo di ritorno”.
Per prima cosa, i militari hanno iniziato a setacciare il territorio. Erano certi che l’auto non potesse essere molto lontana. Soprattutto, però, sono stati effettuati accertamenti telematici per risalire all’utenza da cui erano partite le chiamate estorsive.
I risultati sono arrivati in breve. L’auto rubata è stata ritrovata piazzetta Verne, sebbene senza tre ruote e i due gruppi ottici posteriori. Mentre, dai tabulati, si è risaliti all’autore delle chiamate. De Giglio si è visto così piombare in casa i carabinieri, per una perquisizione che l’ha colto impreparato. Aveva ancora le parti mancanti del veicolo e il telefono cellulare utilizzato per le richieste. E, sentito il pm di turno, Paola Guglielmi, è stato arrestato e condotto in carcere.