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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Violenza sulle donne: tre arresti. In un caso lividi e frattura su vittima incinta

Tre uomini in manette a Ruffano, Squinzano e Ugento. In quest'ultimo comune, botte su una donna in stato di gravidanza e sulla suocera. Due ai domiciliari, uno trasferito in cella

LECCE – Incessante fenomeno della violenza sulle donne. Maltrattamenti, lesioni e aggressioni fra le mura domestiche: tre gli arresti nel Salento nelle ultime ore (ma omettiamo le generalità degli indagati col fine di tutelare vittime e minori, ndr). I carabinieri di Ruffano, per cominciare, hanno fermato un 47enne del luogo, accusato anche di violazione di domicilio. Separato dalla moglie, si sarebbe introdotto nell’abitazione della ex per aggredirla. La vittima è stata poi soccorsa e i sanitari del 118 le hanno riscontrato lesioni agli arti e alla nuca. Immediato l’intervento dei militari, allertati dalla stessa malcapitata.

L’aggressore è stato bloccato, prima che potessero verificarsi più gravi conseguenze. Al termine delle formalità di rito, l’indagato è stato ristretto ai domiciliari. Un arresto in flagranza di reato anche a Ugento, dove nei giorni scorsi si sono verificati due episodi analoghi. Un uomo è stato ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali nei confronti della convivente in stato di gravidanza e della propria suocera. Un litigio, poi sfociato in violenza all’interno dell’appartamento e l’uomo è giunto a provocare lividi sul corpo e sul volto della vittima e persino una frattura alla spalla.

L’aggressore, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti, è stato bloccato dal personale dell’Arma e accompagnato nel carcere di Lecce su disposizione della Procura della Repubblica. Un terzo episodio, infine, a Squinzano. I militari del posto e i colleghi di Torchiarolo hanno infatti arrestato un uomo del comune brindisino. Nei suoi confronti un ordine di carcerazione emesso dal gip del Tribunale del capoluogo salentino.

La misura scaturisce da gravi indizi emersi dalla condotta dell’indagato, sulla quale sono stati eseguiti degli accertamenti. Si sarebbe infatti reso responsabile di molestie e minacce nei confronti di una donna con la quale aveva instaurato un rapporto di amicizia e alla quale aveva prestato anche del denaro. Le avrebbe inviato numerosi messaggi, anche su utenze diverse, offendendola e minacciandola anche di morte. Atteggiamenti vessatori anche da numeri sconosciuti o in forma anonima. Anche per lui il pm di turno ha disposto gli arresti domiciliari.

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