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Cronaca

Lanciano un petardo e poi oppongono resistenza: antagonisti leccesi nei guai

Nonostante il divieto di ritorno a Brindisi, due giovani si sono presentati davanti al Cie di Restinco con lo striscione "Liberi tutti". Con loro una terza persona. Fermati dagli agenti di polizia presenti hanno ostacolato l'identificazione, fino all'arrivo della Digos. Disposti per tutti i domiciliari

BRINDISI – Tre giovani considerati appartenenti al movimento anarchico leccese sono stati tratti in arresto nel pomeriggio di ieri a Brindisi.

Giulio Patarnello, 22 anni di Lecce, Ferruccio Rizzo, 29enne nato a Copertino e Simone Carlino, 35enne nato a Spilinbergo, in provincia di Pordenone, sono ritenuti responsabili di resistenza a pubblico ufficiale e sono stati denunciati anche per accensioni ed esplosioni pericolose, esplosione di ordigni per suscitare disordine o tumulto e istigazione a delinquere. Per i primi due, inoltre, il deferimento per inosservanza del divieto di ritorno a Brindisi.

I tre si sono recati presso il centro di identificazione ed espulsione di Restinco - in precedenza già teatro di episodi analoghi - e dopo aver esposto uno striscione, con un numero di un telefono cellulare e lo slogan “liberi tutti”, hanno lanciato un petardo verso l'interno, che però non ha oltrepassato la recinzione. Dai frammenti successivamente raccolti il petardo è risultato appartenere a quella categoria per la quale, senza autorizzazione, sono vietati vendita, detenzione e trasporto.

Gli agenti di polizia in servizio all’interno e all’esterno della struttura hanno fermato i tre, che intanto cercavano di allontanarsi. L’identificazione è stata però ostacolata da ripetuti tentativi di divincolarsi. Solo all’arrivo del personale della Digos è stato possibile verificare le generalità dei manifestanti e condurli in questura. Sono state visionate le immagini del circuito di videosorveglianza del centro e quindi si è proceduto a formalizzare le contestazioni.

Patarnello e Rizzo sono tra i 38 indagati per riunione in luogo pubblico senza preavviso e minacce a pubblico ufficiale nell’inchiesta relativa essenzialmente al corteo organizzato il 6 settembre del 2014 Lecce dalle fazioni antagoniste contro il raduno nazionale di CasaPound che si tenne tra il 5 e il 7 settembre presso un agriturismo di Surbo.

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