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Cronaca Taurisano / Via Vittorio Emanuele III

Tragedia sfiorata a Taurisano: appiccano fuoco a una casa per vendicarsi di un presunto furto

Il raid incendiario nella tarda serata di ieri, ai danni dell’abitazione di una donna, sorella di uno dei due tratti in arresto. Durante la giornata sono state diverse le minacce nei confronti della vittima, fino al gesto che ha rischiato di provocare gravi conseguenze. L’indagine condotta congiuntamente da polizia e carabinieri

TAURISANO – Una Vigilia di Natale di follia, a Taurisano, è terminata con due arresti. Sergio Caputo, un 50enne di Matino,  e Francesco Preite, 45enne del posto, sono stati condotti in carcere questa mattina, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Massimiliano Carducci. Risponderanno delle accuse di incendio doloso, tentato omicidio ed atti persecutori.         

Nella giornata di ieri, in più occasioni, avrebbero minacciato la sorella di Preite, e il marito della donna, rinfacciando ai due malcapitati il presunto furto di un televisore e altre questioni futili legate all'eredità. Dapprima hanno incendiato la tendina di una delle finestre della casa di via Vittorio Emanuele III, poi hanno proseguito con minacce fino a un vero e proprio raid incendiario avvenuto nella serata di ieri. Come se non bastasse, semprei in quelle ore, i due arrestati erano stati denunciati dal legale della donna, minacciato a sua volta.

La richiesta era sempre la stessa: restituire il maltolto o, in alternativa, ci "sarebbe" stato un funerale. E non è tutto: la sera del 22 dicembre, Preite aveva già citofonato presso l'abitazione dei suoi due famigliari. Raggiunto anche da Caputo, ha sefrrato un calcio alla porta di ingresso, spalancandola con l'aiuto persino di un'ascia: "Daremo fuoco", avrebbe detto. E così è stato nella serata di ieri: il rogo è divampato, arrecando danni per migliaia di euro.

I poliziotti del commissariato locale guidati dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico, i carabinieri della compagnia di Casarano al comando del tenente Clemente Errico, e i vigili del fuoco hanno tratto in salvo la malcapitata e i residenti delle abitazioi adiacenti, scongiurando conseguenze gravi. Gli agenti hanno anche dovuto soccorrere il marito della proprietaria di casa: arrivato,  e sapendo che sua moglie si trovava tra le lingue di fuoco, ha cercato di introdursi nell'appartamento per metterla in salvo.

La donna dopo essere stata sottoposta alle prime cure da parte di personale del 118, ha raccontato alla polizia che, circa dieci minuti prima, mentre si trovava all’interno dell’abitazione in cui risiede,  ha udito dall’esterno due voci maschili: una del fratello Francesco e l’altra di un suo amico. Il fratello avrebbe invitato Caputo a versare della benzina all’interno dell’abitazione. Poi, i due sono riusciti ad entrare all’interno dell’abitazione forzando la porta e lei, spaventata, si è rifugiata nel bagno fino a quando la coppia di malviventi è andata via.

Una volta uscita dal bagno ha notato le fiamme sulla porta d’ingresso, sul tavolo della cucina e sul divano che ormai avevano invaso la stanza. Istintivamente è riuscita a raggiungere, sul retro dell’abitazione, le scale che portano sul terrazzo. Da qui, utilizzando un mattone di grosse dimensioni, è riuscita ad arrampicarsi sul muro che delimita il terrazzo della vicina, sino a raggiungere l’abitazione della stessa e a mettersi in salvo raggiungendo la strada attraverso la porta d’ingresso che è riuscita ad aprire sbloccando i chiavistelli.

La pattuglia dei carabinieri giunta in ausilio della volante, intanto, si è recata presso l’abitazione di Preite rintracciando lui ed il suo amico  Sergio che sono stati immediatamente condotti presso la caserma dei carabinieri del posto. I due hanno opposto resistenza e Caputo ha persino sferrato con violenza un pugno sul cofano dell’auto di servizio dei carabinieri, causando un’evidente ammaccatura. Al termine delle operazioni di identificazione, e placati gli animi, per i due sono scattate le manette.

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