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Cronaca Litorale

Rimproverato da anziano, reagisce con colpi di pistola: arrestato 36enne coinvolto nella Final Blow

Un uomo di Trepuzzi arrestato su richiesta della Dda di Lecce per dei gravi episodi avvenuti a Ferragosto della scorsa estate a Torre Rinalda. Redarguito per dei comportamenti nei confronti di ragazzini, che probabilmente lo stavano prendendo in giro, si sarebbe scagliato contro un pescatore e un cittadino che aveva preso le difese della vittima

LECCE – Avrebbe aggredito un anziano pescatore, “colpevole” di aver criticato il suo atteggiamento nei confronti di ragazzini. E poi avrebbe esploso colpi di arma da fuoco contro casa e auto un cittadino che aveva provato a difendere la vittima. Arrestato il presunto autore del grave episodio avvenuto a Torre Rinalda, la marina leccese, lo scorso Ferragosto. Si tratta di Riccardo Cozzella, 36enne di Trepuzzi, nome noto alle cronache locali perchè coinvolto nell’operazione “Final Blow”, la maxi indagine condotta dalla questura leccese nel febbraio del 2020.

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Cozzella è accusato di aver aggredito il malcapitato e di aver danneggiato il portone di ingresso della sua abitazione tramite dei colpi di arma da fuoco. È inoltre accusato di aver colpito un’autovettura di proprietà dell’uomo intervenuto a difesa del pescatore. Secondo la ricostruzione della polizia il 36enne si sarebbe scagliato contro l’anziano sulla spiaggia della marina adriatica, minacciandolo e picchiandolo davanti a minori e passanti. L’unica “colpa” del pescatore sarebbe stata quella di aver redarguito il comportamento dell’indagato nei confronti di alcuni ragazzini che stavano giocando a riva, pare prendendo in giro Cozzella. Solo la presenza di altri cittadini ha evitato ulteriori, più gravi conseguenze, per la vittima.

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Ma indispettito dall’intervento di quel cittadino, il 36enne si è attrezzato di una rivoltella, raggiungendone l’abitazione.  Sarebbero partiti diversi colpi di pistola su vettura e ingresso del malcapitato cittadino. Gli agenti della Sezione antirapina della squadra mobile, intervenuti a seguito degli episodi, si sono immediatamente concentrati sull’analisi dei filmati delle telecamere e sulle testimonianze delle vittime e di alcuni testimoni rintracciati. La misura emessa dal gip di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, è stata eseguita all’alba di oggi dalla squadra mobile. Nella mattinata di ieri, è stato emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere, contestando all’indagato, tra le altre cose, le minacce, il danneggiamento e il porto in luogo pubblico dell’arma,  con l’aggravante di aver agito per futili motivi e con metodo mafioso. Il 36enne è stato accompagnato nel carcere del capoluogo salentino.

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