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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Doping, operazione Minotauro: in manette un carabiniere salentino

Alessio Schirinzi, militare in servizio in una caserma del trevigiano, è finito in manette perché ritenuto coinvolto in un'organizzazione dedita al traffico di anabolizzanti. Il 30enne si sarebbe occupato della ricerca di clienti

LECCE  -  Militare dell'Arma  in servizio nella stazione di Pederoba - ma  residente a Caerano San Marco, in Veneto - con l'hobby del culturismo. E una passione per tutto ciò che ruota attorno a questo sport, che ora gli è costata cara. Alessio Schirinzi, carabiniere trentenne originario di Ugento, da anni nel comune a nord di Treviso, è finito in manette, assieme ad altre cinque persone, tra le quali anche due finanzieri, al termine dell'operazione denominata "Minotauro" che ha visto anche ulteriori otto persone coinvolte, finite agli arresti domiciliari nella giornata di sabato. Il personale del Nas di Trento ha infatti sgominato un'organizzazione dedita al traffico di sostanze dopanti. Il giovane militare avrebbe procacciato nuovi acquirenti di anabolizzanti per conto del gruppo, estremamente nocivi,  privi di autorizzazione perl'immissione in commercio.

Nel corso dell'attività, coordinata da Giuseppe Amato, procuratore capo della Repubblica di Trento, sono state passate al setaccio 12 province italiane ed eseguite 75 perquisizioni nei confronti degli arrestati e di soggetti ritenuti acquirenti e assuntori delle sostanze illecite. Il personale del Nas  ha rinvenuto svariati quantitativi di farmaci dopanti, che si sommano alle oltre 200 confezioni già poste sotto sequestro durante l'indagine.

L'attività investigativa degli uomini del Nucleo anti sofisticazioni  è durata circa otto mesi, fino alla scoperta del vertice del sodalizio, operante soprattutto nella città di Trento, dove risiedono undici dei quattordici individui coinvolti. A gestire l'attività sarebbe stato un preparatore atletico della zona, mentre dell'approvvigionamento se ne sarebbe occupato il gestore di un negozio di prodotti energetici che si procurava gli anabolizzanti fuori legge in Serbia, Romania e Moldavia. Il team, composto da preparatori atletici e habitué delle palestre, procacciava e distribuiva gli anabolizzanti anche tramite una fitta rete fatta di corrieri.

 

 

 

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