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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Spacciavano nell’auto, un involucro di droga nascosto anche in bocca: arresto e denuncia

Una 34enne, nota alle cronache per dei vecchi fatti di cronaca, in manette. L'amico 49enne denunciato in stato di libertà

LECCE – Una 34enne finisce in manette, con l’accusa di spaccio di droga. Roberta Candido, una leccese nota alle forze dell’ordine perchè coinvolta in alcuni fatti di cronaca nel 2010, è stata infatti fermata nella serata di ieri, dagli agenti di polizia della sezione volanti. Intorno alle 20, la donna è stata notata dal personale della questura: i poliziotti la tenevano d’occhio perché attualmente affidata in prova per via dei suoi precedenti. Al termine del controllo, un uomo di 49 anni è stato invece denunciato. Candido, colta in flagranza dagli agenti nei pressi di un bar del centro di Lecce  stava spacciando hashish a dei suoi clienti occasionali, tra cui anche minorenni. La vendita della droga attraverso il finestrino di una Opel, con a bordo F.D., il 49enne.

Fermati entrambi per un controllo, è stata la 34enne a far trapelare maggiore nervosismo. Non solo ha cominciato a tremare, fornendo giustificazioni contraddittorie circa la sua presenza in quel posto. Ma dallo scollo della maglietta della donna, gli agenti hanno intravisto il lembo di una busta in plastica.  E’ stata invitata a consegnare quell’involucro: vi erano 10 confezioni di  hashish. Entrambi i fermati sono stati perquisiti: la donna, che al momento del controllo presentava un anomalo gonfiore alla guancia destra, ha espulso dalla bocca un frammento di hashish. La sostanza complessivamente sequestrata è dii 12,16 grammi. La 34enne è stata condotta presso il carcere di Lecce. Il suo amico, invece, deferito in stato di libertà.

La polizia del commissariato di Taurisano, inoltre, ha eseguito un’ ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, emessa dal gip presso il Tribunale di Lecce, nei confronti  di un 37enne di Parabita. Il provvedimento è scaturito da una serie di querele-denunce per atti persecutori sporte da un cittadino che, negli ultimi tempi, ha subito attraverso le proprie utenze telefoniche, sms e messaggi vocali dal contenuto offensivo del decoro e  minacce di morte, così gravi da creare  un forte stato di agitazione.

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