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Cronaca

Furti di farmaci antitumorali in tutto lo Stivale: sgominata banda che agì anche nel Salento

In nove sono stati arrestati, durante l’operazione “Navigator”, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Siena. Alcuni italiani, altri di nazionalità romena, sono accusati di decine di colpi, messi a segno in depositi e ospedali di diverse regioni. Napoli e il Barese le basi logistiche

LECCE  - I ladri di medicinali antitumorali sono finiti in manette. Li hanno arrestati i carabinieri di Siena, dopo una serie di colpi messi a segno in tutto lo Stivale, tra cui  quello nella zona industriale di Lecce nel giorno dell’Epifania, sono stati scoperti. I militari del Nucleo investigativo della città toscana hanno eseguito nove arresti nei confronti di altrettanti individui, alcuni italiani, altri di nazionalità romena.

La Procura della repubblica di Siena non ha divulgato i nomi dei nove fermati, per mantenere massimo riserbo sulle indagini. L’attenzione degli investigatori è infatti rivolta alla destinazione di quei farmaci, usati prevalentemente per curare malattie tumorali e reumatiche. I prodotti, piuttosto costosi, sono stati prelevati sia dai magazzini, come è avvenuto nel capoluogo salentino il 6 gennaio, sia dagli ospedali di alcune città italiane.

L’operazione è stata ribattezzata “Navigator” e ha portato alla luce  un gruppo criminale, con Napoli e la provincia di Bari come base. Oltre al colpo messo a segno alla periferia di Lecce, ai danni del deposito Coofarma, all’esterno del quale furono ripresi sette individui, nel Salento se ne sono verificati anche altri due, nei mesi precedenti. Uno nel 2013, nello stabilimento “So.Farma.Morra spa” di Zollino, l’altro all’interno dell’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina.

In questi tre episodi sono stati asportati medicinali da immettere nel mercato nero. Un fenomeno che costituisce la preoccupazione degli inquirenti, anche alla luce degli altri episodi analoghi. Come quelli avvenuti a Poggibonsi, in provincia di Siena, e a Montepulciano. Tra il 2013 e il 2015, sono stati messi  a segno una ventina colpi, per  un danno totale di 6 milioni di euro. Ma non c’è soltanto la Puglia o la Toscana. Furti simili anche in Campania, in diversi luoghi dell’Abruzzo, Lombardia, Piemonte.

  Stando ai riscontri investigativi, i malviventi erano soliti effettuare dei sopralluoghi preventivi, nei giorni precedenti il colpo. Sono state le videocamere a confermarlo: in quadi tutti gli episodi, i fotogrammi hanno immortalato i ladri nelle ore prima dell’accaduto, alimentando i gravi indizi a loro carico.

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