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Cronaca

Lungo inseguimento nella notte, la polizia spara in aria: ma viene arrestato in casa

Tallonamento di oltre 15 chilometri tra gli agenti delle volanti e un 23enne leccese, notato da un agente a bordo della sua auto. Il giovane è stato arrestato nella sua abitazione, dove invece avrebbe dovuto rispettare l'obbligo di dimora

LECCE – Di sicuro ora non avrà più bisogno del binocolo per sbirciare dalla finestra della cucina le celle del carcere di Borgo San Nicola e, magari, comunicare in qualche modo con i detenuti, essendo la sua abitazione ad un centinaio di metri dal penitenziario. Questo almeno hanno ipotizzato gli investigatori che questa notte gli hanno fatto scattare le manette ai polsi.

Proprio nella sua abitazione, questa notte, Luigi Nicola Russano, 23enne, leccese, sposato e padre di una bambina, già noto alle forze dell’ordine per associazione semplice finalizzata allo spaccio di stupefacente e attualmente con l’obbligo di dimora,  vi è infatti giunto dopo avere tentato in tutti i modi di seminare a folle velocità, in piena notte, a bordo della sua Alfa Romeo  159 e sotto l’effetto di cocaina, una pattuglia della polizia, medesimo modello. Tante volte il caso.IMG_6548-2

Ed infatti nella sua residenza, gli agenti della sezione volanti, coaudiuvati dal dirigente Antonio Ingrosso, hanno trovato il binocolo, un paio di manette, uno sfolla gente telescopico, arnese utilizzato nelle discipline marziali e due scanner utili per ascoltare, via radio, le comunicazioni delle forze dell’ordine e un coltello. E Russano, ovviamente, lì come se nulla fosse.

L’uomo, invece, poco prima era stato inseguito a sirene spiegate dalla pattuglia delle volanti per circa una quindicina di chilometri, con punte di velocità delle auto che hanno sfiorato 220 chilometri orari, come è stato raccontato questa mattina nell'ambito di una conferenza stampa tenuta presso la questura di Lecce. Non in città quella velocità, certo, dove intorno alle 3 di notte il 23enne era stato notato da un ispettore a bordo della pattuglia alla guida della sua Alfa Romeo, in via Massaglia, nei pressi di piazzale Rudiae, ma quando il giovane ha pigiato sull’acceleratore per tentare di sfuggire alla polizia, giunto ormai sulla tangenziale Ovest, dopo avere imboccato lo svincolo vicino il rondò sulla provinciale per Monteroni di Lecce, direzione Ecotekne. 1-614-33

E in quella fase concitata, come in una scena di un film d’azione nel più classico degli inseguimenti, lontano dal centro abitato, ormai in direzione di Brindisi, gli agenti hanno cercato di fare desistere il fuggitivo sparando anche due colpi di pistola in aria. Niente da fare. Russano ha proseguito a tutta velocità, fino a quando, con una brusca sterzata, si è infilato nella zona Pip di Surbo, presso l’area commerciale, precisamente. Giunto da quelle parti, ha spento i fari dell’auto ed ha proseguito nelle strade che si intersecano i centri commerciali, facendo perdere le tracce. Ma solo per poco.

Dalla targa della sua auto, la polizia è riuscita a risalire al giovane e quindi alla sua residenza. Ed è a quel punto che gli agenti hanno chiesto il supporto dei carabinieri, essendo loro a gestire per l’arrestato il provvedimento di restrizione. E’ spuntato così un altro indirizzo, proprio l’abitazione di Russano, quella ad un centinaio di metri dal carcere di Lecce, a Borgo San Nicola.  Il giovane, di fronte la polizia, avrebbe detto che l’Alfa Romeo l’aveva prestata al padre, che no la guidava da un po’, che il mezzo si trovava parcheggiato lontano dalla sua abitazione, insomma una serie di affermazioni rivelatesi poi non veritiere. Russano dovrà rispondere di evasione dagli obbligo di dimora, guida sotto l’effetto di stupefacente, resistenza a pubblico ufficiale, porto di oggetti atti a offendere. L'arresto è stato fermato dal gip Mininni della Procura di Lecce ed è difeso dall’avvocato Maria Cristina Brindisino.

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