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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Via Tito Minniti, 16

Al settimo piano con un kit per il furto. Arrestato ladro-acrobata

Un 47enne di Lecce, Antonio Manisco, si è nascosto sul terrazzo di un condominio, prima di eseguire un furto. Colto sul fatto dai poliziotti delle volanti, è finito in manette. Aveva corde per scalare le pareti dei palazzi

LECCE - Più che un acrobata, forse ci si immaginerebbe  una guida alpina. Semi-sospesa al settimo piano di un edificio, nel centro di Lecce, in via Tito Minniti 16.  Addosso,  assieme ai suoi abiti scuri, anche un pesante sacco dalla parvenza di un vero kit, non proprio pronto uso, del  ladro scrupoloso e professionale. Dopo aver  parcheggiato il suo scooter, uno Yamaha Why all'esterno del condominio, Antonio Manisco, un leccese di 47 anni, non ha lasciato che nulla restasse al caso: in fondo alla sua sacca in tessuto tecnico, mazzi di chiavi passepartout, una grossa corda per inerpicarsi -  o più probabilmente discendere - ma anche svariate paia di guanti in lattice per non lasciare tracce del proprio passaggio, assieme a quelli più resistenti per agevolare l'utilizzo della fune. E ancora, un piede di porco corredato di custodia imbottita, torce ed altri arnesi.

Poco dopo le 19 di lunedì sera, il fratello di un'abitante del condominio, poco distante da piazza Mazzini, ha allertato gli operatori della squadra volante della questura di Lecce. Sentendo dei rumori e spiando dal buco della serratura, ha notato un uomo dal volto poco familiare, aggirarsi nei pressi della rampa di scale, che dal settimo piano conduce al terrazzo. Non lasciava certamente presagire buone intenzioni. Sul luogo sono giunti, gli agenti, dapprima i Nibbio a bordo di moto, poi i colleghi  su una pattuglia.

Il ladro "acrobata": un professionista delle scalate

Raggiunto il terrazzo, i poliziotti hanno rintracciato immediatamente l'uomo, nonostante il buio totale che avvolgeva l'area, accovacciato per terra, in un'intercapedine ricavata tra due ripostigli. Gli hanno intimato di uscire dall'anfratto ma il ladro-acrobata, con un gesto repentino, si è disfatto della fune portando la mano destra all'altezza della cintura, come dovesse recuperare un'arma. Gli agenti hanno esploso un colpo di pistola in aria, nel tentativo di dissuadere l'uomo da qualsiasi gesto violento. Solo a quel punto, Manisco ha desistito, mani in alto, consegnandosi al personale della squadra Volante, coordinata dal dottor Antonio Ingrosso.

Immediate le manette ai polsi del 47enne, ora accusato del reato di furto, ma anche quello di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Manisco, infatti, già noto alle forze dell'ordine sin dagli anni Novanta, per reati che spaziano dal furto alla ricettazione, nonché detenzione di sostanze stupefacenti, da maggio del 2009 era in regime di sorveglianza speciale con obbligo di dimora. Una misura restrittiva sospesa successivamente, nel febbraio di quest'anno, quando per lui è scattato l'arresto con l'accusa di spaccio di stupefacenti.

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