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Cronaca

Incastrati da look e scooter: presi i rapinatori disarmati dal farmacista

Un 48enne e un 34enne, di Monteroni di Lecce, sono stati arrestati dopo un'indagine lampo dei carabinieri. Sarebbero gli autori ai danni della farmacia "De Pascalis"

LECCE – Fallisce la rapina, dopo l’azione coraggiosa del farmacista che l’ha sventata. Ma la giornata “no” dei due malviventi non era ancora terminata: sono stati infatti arrestati al termine di un’indagine lampo condotta dai carabinieri. Maurizio Pili, un 48enne di Monteroni di Lecce, è finito in manette assieme a Vincenzo Rossetti, 34enne suo compaesano, accusati di tentata rapina e furto aggravato dello scooter usato nel colpo. Tutto è cominciato nella tarda mattinata di ieri, quando i due si sono recati presso la farmacia dei due fratelli “De Pascalisin via Dalmazio Birago, nel rione San Pio. Hanno raggiunto l’attività in sella a uno scooter di colore nero, che è risultato poi rubato poche ore prima proprio a Monteroni di Lecce. Quel mezzo a due ruote, assieme agli indumenti indossati e al colore dei caschi (uno bianco di marca “Fila”, l’altro blu con una striscia al centro), ha consentito ai militari della stazione di Santa Rosa, e ai colleghi di Monteroni e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia leccese, di ricostruire l’accaduto.

Sarebbe stato Pili, individuo noto alle forze dell’ordine per vecchi precedenti, a impugnare la pistola giocattolo, con la canna però modificata e caricata a salve in modo da sembrare autentica, ad irrompere nel locale. Qui ha “incontrato” il coraggioso impiegato, un uomo di 53 anni, immobilizzato in un primo momento sotto  la minaccia dell’arma. Dopo aver forzato il cassetto del primo registratore di cassa, e arraffato il denaro, è passato anche al secondo. Ma è stato in quel momento che il farmacista, approfittando di un momento di distrazione del rapinatore, lo ha disarmato con una mossa fulminea. Al malvivente non è rimasto che dileguarsi: ma nella fuga ha perduto e seminato sul pavimento le banconote. Ad attenderlo all’esterno, con un altro casco sul capo, il 34enne. Sono scappati entrambi, sebbene il ciclomotore sia stato notato e descritto, pur con il numero di targa parzialmente oscurato da del nastro isolante.

Quel mezzo rubato è stato il primo indizio a disposizione dei militari della compagnia leccese, guidati dal maggiore Pasquale Carnevale. E’ stato rinvenuto in casa di Rossetti, con il blocco di accensione visibilmente danneggiato. All’interno del vano porta oggetti, inoltre, vi era sia il casco notato dai testimoni e immortalato dalle videocamere, sia uno spadino. Il 34enne ha assunto un atteggiamento collaborativo con gli uomini dell’Arma, non potendo negare l’evidenza. E’ stato infatti interrogato, su autorizzazione del pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, Giovanni Gagliotta, e ha indicato il nome del suo complice: Pili. I carabinieri, in realtà, erano già sulle sue tracce: lo hanno fermato poco dopo la rapina, su corso Umberto I a Monteroni di Lecce, mentre passeggiava con nonchalance.

Avrebbe negato le responsabilità nel colpo, ma è stato incastrato dai suoi abiti. Dopo la rapina, ha raggiunto la casa di un terzo individuo, ignaro di tutto e non indagato, in compagnia di Rossetti. In casa dell’uomo estraneo ai fatti, si sarebbe cambiato, togliendo indumenti troppo pesanti per le temperature roventi di questi giorni. Per la rapina, infatti, ha indossato, oltre ai jeans, anche una maglia a dolce vita e uno scaldacollo in lana. Il suo telefono, peraltro, è stato trovato nella disponibilità di Rossetti, il quale ha confessato anche il furto dello scooter la sera prima della rapina.  Per i due si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola, alle porte di Lecce, in attesa dell’udienza di convalida.

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