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Cronaca Alessano

Tentano rapina nel negozio di casalinghi. Incastrati da tatuaggio ed etichetta della felpa

Tre ragazzi sono finiti nei guai. Alle 18 di ieri, si sono presentati in un esercizio di Alessano armati di pistola. I fili del registratore di cassa si sono aggrovigliati e hanno costretto il gruppo ad abbandonare il piano. Ma i loro movimenti sono stati immortalati dalle videocamere e dagli occhi dei testimoni

ALESSANO – Rapinatori giovani e impacciati mandano in fumo il colpo, ma restano incastrati dalla targhetta di una felpa e da un tatuaggio. Sono finiti tutti e tre in manette. I presunti autori della rapina tentata nel pomeriggio di ieri, ai danni di un negozio di articoli per la casa di Alessano, "Gran Bazar", sono stati fermati questa notte dai carabinieri della compagnia di Tricase, diretta dal capitano Simone Clemente. Si tratta di due ragazzi noti alle forze dell’ordine, B.R., 22enne di Corsano e P. A. D., 23enne di Tricase e un terzo incensurato, T. M., 23enne di Castrignano del Capo.

Intorno alle 18,  due del gruppo si sono presentati con il volto travisato e armati di pistola. Hanno fatto irruzione nel locale, con la pretesa di impossessarsi del denaro contenuto nel registratore di cassa. La dipendente dell’attività, nonostante la pistola puntata contro, ha più volte ribadito che non vi erano contanti nel cassetto. Non si sono accontentati della risposta della commessa e hanno prelevato l’intero apparecchio. Forse a causa del peso, o dei fili elettrici aggrovigliati nella postazione della cassa, ma la coppia di malviventi è stata costretta ad abbandonare il piano, per poi fuggire a piedi lungo le vie del paese.

Le ricerche sono scattate subito. I militari del Nucleo operativo di Tricase, assieme ai colleghi della stazione locale, si sono messi sulle tracce dei due ragazzi, dopo aver ascoltato la malcapitata e i testimoni. Ricostruendo il tragitto della fuga e grazie anche ad alcune telecamere di videosorveglianza di altri esercizi commerciali, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto in una strada senza uscita un passamontagna e una felpa.  All’interno di vi era una targhetta identificativa con il nome di R.B., noto alle cronache del Capo di Leuca.

L’identikit ricostruito grazie alle descrizioni fornite dai presenti, inoltre, ha fatto il resto. I due giovani erano stati notati, poco prima, proprio all’altezza di quel vicoletto in cui è avvenuto il ritrovamento dell’indumento. Alcuni tra i testimoni hanno segnalato ai carabinieri anche il tatuaggio sul collo di uno dei ragazzi. R. è stato fermato poco dopo, presso la sua abitazione di Corsano, con la collaborazione dei militari del posto. E’ stato trovato in possesso di tre coltelli a serramanico. Successivamente, è stata perquisita anche la casa di D., cognato di R., che che aveva nascosto nel proprio appartamento la pistola scacciacani, priva di tappo rosso, utilizzata per tentare la rapina. I carabinieri di Tricase hanno rinvenuto, durante i controlli,  anche altre due armi giocattolo simili, sempre prive del tappo di sicurezza. Entrambi, davanti all’evidenza dei fatti a un numero sempre crescente di elementi, hanno confessato l’episodio. In un secondo momento, è spuntato anche il nome del terzo complice, M.. Al termine della confessione del terzo coinvolto, sono scattate le manette per il gruppo, con l’accusa di tentata rapina aggravata in concorso.

Su disposizione del sostituto procuratore di turno, Carmen Ruggiero, i tre sono stati ristretti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Sono stati anche segnalati alla Prefettura di Lecce per possesso ingiustificato di marijuana. Durante le perquisizioni personali e domiciliari, infatti, gli inquirenti hanno rinvenuto  un totale di circa 11 grammi di cannabis.  

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