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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Campi Salentina

Duplice omicidio di Campi, in cella il quarto indagato. Rinvenute le armi del delitto

Francesco Cippone, 36enne di Campi Salentina, è finito in manette nell'ambito delle indagini sull'uccisione di Luca Greco e Massimiliano Marino, i cui corpi furono rinvenuti in una cisterna. L'uomo avrebbe avuto una partecipazione attiva nell'accaduto, ma non nella pianificazione

CAMPI SALENTINA  -  Un nuovo colpo di scena ha riportato gli uomini del Nucleo investigativo di Lecce a Campi Salentina. I militari dell’Arma, nel corso del pomeriggio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Francesco Cippone, il 36enne campiota, testimone chiave nell’ambito delle indagini sul duplice omicidio di Luca Greco e Massimiliano Marino, rispettivamente di 38 e 34 anni, i cui cadaveri furono rinvenuti in fondo ad una cisterna nella mattinata del 10 maggio, dopo esattamente due mesi dalla loro scomparsa.

CIPPONE FRANCESCO 1-2I reati a carico del quarto indagato - che va ad aggiungersi ai tre tratti in arresto un mese addietro: Mino Perrino di 38 anni, Luigi Tasco, 45enne e Franz Occhineri, 34enne – avrebbero confermato le ipotesi avanzate in un primo momento dagli investigatori anche sulla scorta delle dichiarazioni rilasciate da Mino Perrino, reo confesso del duplice omicidio, al sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe Capoccia.

 L’uomo avrebbe avuto una partecipazione attiva nell’accaduto, ma non nella commissione dei due omicidi. Tant’è che, nei suoi riguardi, restano le accuse di concorso in soppressione di cadavere, favoreggiamento personale finalizzato ad eludere le investigazioni e l’incendio dell’autovettura di una delle vittime. Il 36enne è finito presso l’istituto penitenziario alle porte di Lecce, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Le parole di Mino Perrino hanno, inoltre, permesso ai militari dell’Arma di rintracciare quelle che sono state ritenute le armi utilizzate nell’efferata esecuzione, peraltro scatenata da motivi di gelosia. Attraverso l’impiego dei metal detector, gli inquirenti hanno scovato una pistola "Glock 19", un coltello con una lama lunga 20 centimetri e alcune cartucce, ora finite nelle mani del personale dell'Arma, per alcuni rilievi più approfonditi, i quali potrebbero confermare l'impiego delle armi nell'episodio di cronaca.  Il tutto, seppellito ai piedi di un albero di ulivo, in una zona poco distante dalla villa in costruzione in campagna, appartenente ad un uomo incensurato, sulla via che congiunge Campi Salentina a San Donaci, dove si concentrarono le ricerche iniziali dei corpi dei due scomparsi.

Le foto del rinvenimento

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