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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Salve

Acquista un cavallo e altri beni con gli assegni rubati. In manette un 41enne

Le indagini sono partite a seguito da un furto avvenuto a Salve nel 2012. In quell'occasione fu prelevato anche un carnet di titoli, poi utilizzato per raggiri ai danni di commercianti, per un valore di circa 18mila euro. Uno degli autori è stato arrestato, gli altri sono in corso di identificazione

SALVE – Un 41enne di Salve è stato arrestato, questa mattina, dai carabinieri della stazione locale e dai colleghi della compagnia di Tricase e Casarano. Risponderà di truffa e ricettazione aggravate in concorso e di falso in titoli di credito Luigi Bevilacqua, nato a Casarano e noto alle forze dell’ordine. L'uomo è stato infatti fermato dai militari mentre altri responsabili sono in fase di identificazione. Durante il business illegale, gli autori del raggiro hanno emesso assegni per circa 18mila euro, acquistando beni di ogni genere, tra cui anche un cavallo.

Gli uomini dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, su richiesta del sostituto procuratore Francesca Miglietta. Le indagini hanno avuto inizio nel novembre 2012, a seguito di furto in abitazione nel comune del Capo. In quell’occasione, alcuni malviventi rubarono anche un carnet di assegni, intestato a una donna del luogo e proprietaria della casa svaligiata. Durante le indagini, i carabinieri si sono imbattuti in una pista investigativa che ha portato al mondo della ricettazione. Nel quale venivano puntualmente utilizzati proprio gli assegni oggetti di furto.

Quest’ultimi risultavano incassati in varie province d’Italia da ignari commercianti che li avevano a loro volta riBEVILACQUA LUIGI.-2cevuti non solo dal 41enne, ma anche dagli altri responsabili non ancora rintracciati. Le truffe venivano messe a segno inducendo in errore i commercianti con l’uso anche di identità false e con l’utilizzo di recapiti telefonici che mutavano di volta in volta.

Ma lo stratagemma utilizzato maggiormente per trarre in inganno i malcapitati era costituito soprattutto dal fatto che le transazioni venivano regolarmente fatturate ed intestate su indicazione dei malfattori da ditte poi risultate inesistenti e tutte con sede legale nella provincia di Lecce. Dopo le formalità di rito, Bevilacqua  stato accompagnato presso il carcere di Borgo San Nicola, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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