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Cronaca Copertino / Via Adua

Materna di Copertino, allarme tubercolosi rientrato. La Asl tranquillizza i genitori

La scuola d'infanzia di via Adua, interessata da un caso di contagio a gennaio, chiusa per disinfestazione. Panico tra i genitori a causa di un risultato positivo al test Igra, ma dal servizio igiene pubblica fanno sapere che la bimba non ha contratto la Tbc

COPERTINO – Un tempo il solo nome bastava a far scattare l’allarme: ma ora, complice lo sviluppo sociale, la tubercolosi è quasi scomparsa dal panorama delle opzioni possibili. Almeno in Italia, almeno nell’Occidente del mondo, laddove i casi si sono ridotti ai minimi termini e l’infezione è relegata a condizioni di vita particolari, quali tossicodipendenza, mal nutrimento e povertà. Eppure non è impossibile che la tisi si possa manifestare e scatenare il panico per la sua natura infettiva, per la facilità di contagio per via orale e per l’indice di mortalità che è rimasto ancora piuttosto alto. Figurarsi se ciò si verifica in una scuola materna. 

L’allarme, rientrato nel giro di poco, è scattato negli ultimi giorni nell’istituto d’infanzia “Don Rosario Trono” di Copertino: scuola già interessata da un caso conclamato di tubercolosi verificatosi a gennaio. Il bambino che fu colpito dalla malattia all’inizio del nuovo anno, curato presso l’ospedale di Bari, è guarito lasciando dietro di sé solo una grande spavento.

Ma pochi giorni addietro si è diffusa la voce di un secondo, presunto, contagio. Sempre all’interno della medesima scuola che rimarrà chiusa per due giorni (oggi e domani) per le operazioni tecniche di disinfestazione dei locali e degli oggetti, disposte dal servizio di igiene e sanità pubblica della Asl di Copertino. Una pura precauzione, in realtà, giacché la malattia non ha concesso il bis.

La stessa dottoressa responsabile del servizio, Vincenza Ruberti, ha colto la palla al balzo per tranquillizzare gli animi dei genitori che non le hanno risparmiato un continuo via vai dal suo ufficio: “Non c’è alcun motivo di preoccuparsi – ha spiegato in premessa – perché la bambina risultata positiva all’esame Igra (specifico per rilevare la tubercolosi) non ha contratto la malattia”.

La dottoressa ha ricostruito, a scanso di equivoci, l’intera vicenda: “Dopo il primo caso di infezione, abbiamo controllato lo stato di salute di tutti i bambini ed il personale della scuola di via Adua. Abbiamo ripetuto il test dopo 60 giorni, per monitorare la situazione, ottenendo un solo risultato positivo: ma ciò non è indicativo di una malattia attiva”. 

La preoccupazione per il presunto rischio di diffusione della Tba non ha risparmiato il dirigente scolastico, Fernando Iurlaro che, nell’incertezza, ha ritenuto doveroso chiedere al Comune la chiusura preventiva dell’istituto dell’infanzia. In realtà, ha precisato la dottoressa Ruberti, l’interruzione delle attività scolastiche sarebbe dovuta avvenire nelle giornate di domenica e lunedì, in occasione del ponte del 2 giugno.

Ma la ditta incaricata di effettuare la disinfestazione non si è resa disponibile durante le festività: “Giocoforza queste operazioni tecniche e la successiva areazione dei locali determinerà la chiusura nei giorni di martedì 4 e mercoledì 5 giugno ”. Problema rientrato, dunque, con grande sollievo dei bambini e delle loro famiglie. 

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