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Cronaca

Assegni a vuoto, documenti falsi: truffa da 20mila euro

Nei guai un 30enne ed un 36enne. Hanno usato l'identità di un carabiniere per accendere un conto. Emettevano titoli a vuoto in danno di imprenditori nel settore edilizio. E ora si cerca un falsario...

Il lato ironico è che la sostituzione di persona l'hanno fatta usando le generalità di un carabiniere. Quello curioso è che i documenti falsificati usati per aprire un conto ed ottenere assegni postali da emettere a vuoto potrebbero essere stati realizzati dalla stessa mano che ha già una certa attitudine con la contraffazione. Documenti finti abilmente riprodotti erano stati forniti per 200 euro ad un uomo di Veglie finito nel registro degli indagati nelle scorse settimane per una truffa bancaria (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=10339). Assegni a vuoto, dunque. Un giro scoperto dai carabinieri della compagnia di Lecce nel capoluogo, dopo alcune indagini condotte dai militari del nucleo operativo e radiomobile. Il fatidico campanello d'allarme è scoccato nel marzo scorso, quando un militare dell'Arma che presta servizio in Lombardia, si è presentato dai colleghi del comando salentino per presentare una denuncia a carico di ignoti per sostituzione di persona. La Prefettura di Lecce gli aveva notificato due verbali di contestazione per l'emissione, appunto, di assegni a vuoto.

E' nata così un'indagine che ha scavato nel tempo, per cercare di approdare a chi avesse messo in giro quei titoli protestati. Due le persone identificate: un 30enne originario di San Pietro Vernotico, che avrebbe provveduto ad accendere un conto corrente postale presso un ufficio di Lecce esibendo una tessera sanitaria e una patente di guida falsi (e qui entra in gioco l'abile contraffattore, la cui identità è ancora ignota), ed un 36enne leccese, il cui compito sarebbe stato invece quello di mettere fattivamente in circolo gli assegni postali. Le generalità su documenti? Quelli del carabiniere in servizio al Nord Italia. La foto di riconoscimento, ovviamente, era quella del 30enne. Il 36enne, invece, è il titolare di una ditta di costruzioni, che avrebbe utilizzato i titoli come pagamento relativo ad alcune forniture di materiale per l'edilizia. Secondo i risvolti dell'inchiesta, l'uomo, una volta che i creditori apprendevano che gli assegni non potevano essere incassati, dato che "scoperti", avrebbe sfruttato alcune sue conoscenze per guadagnare il tempo necessario per recuperare la somma dovuta.

Il "gioco" era quindi il seguente: dopo qualche giorno si presentava nuovamente presso gli imprenditori, consegnando loro, in cambio degli stessi assegni, alcune cambiali. Anche questi ultimi titoli, alla loro scadenza, venivano posti all'incasso ma, con meraviglia degli imprenditori, non venivano onorati. Inutile dire che l'intestatario del conto corrente postale era all'oscuro di questi movimenti, anche perché nei giorni in cui è stato acceso ed i tre assegni rilasciati, si trovava ad un migliaio di chilometri da Lecce. In tutto questo, i due presunti ideatori della truffa sarebbero riusciti a spillare circa 20mila euro a danno delle società fornitrici di materiale edile. Ora devono rispondere di sostituzione di persona, falsità materiale commessa da privato e truffa in concorso.

Ma le indagini, ovviamente, non si concludono qui. I carabinieri vogliono infatti verificare se vi sia il coinvolgimento di altre persone, e rintracciare gli altri assegni del carnet. Senza considerare che ormai è conclamata l'esistenza in città, o comunque nelle sue vicinanze, di un abile falsario, probabilmente disposto di sofisticati macchinari in grado di ricopiare, in modo pressoché verosimile, documenti di ogni tipo e, chissà, forse anche altro. Soldi? In città alcuni commercianti stanno denunciando in queste ore la circolazione di banconote false, soprattutto da 20 euro. Che siano coniati sempre dalla stessa mano?

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