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Cronaca Martano

Piano regolatore, assolto il sindaco dall'accusa di tentato abuso d'ufficio

Al vaglio dei giudici la modifica al piano regolatore per realizzare la struttura “Dopo di noi” per ragazzi diversamente abili che interessava i terreni di famiglia di Massimo Coricciati

LECCE - E' finito con un'assoluzione il processo che vedeva imputato per tentato abuso d'ufficio il sindaco di Martano, Massimo Coricciati, 49 anni.

Per i giudici della seconda sezione penale (presieduta dal giudice Roberto Tanisi, a latere Fabrizio Malagnino e Alessandra Sermarini), ai quali il pubblico ministero Rosaria Micucci, aveva chiesto la condanna un anno e mezzo, “il fatto non sussiste”.

La vicenda risale al gennaio 2011, quando il primo cittadino partecipò alla giunta per modificare il piano regolatore generale, trasformando così un comparto di zone di edilizia economica popolare (Pep) in uno residenziale di espansione, soggetto a lottizzazione di privati, dove realizzare la struttura socio sanitaria “Dopo di noi” per ragazzi diversamente abili. Ma, per l'accusa, il sindaco avrebbe dovuto astenersi perché in quel comparto ricadevano suoli della sua famiglia.

Le motivazioni della sentenza non sono ancora note, ma certo è che la delibera in odor di abusi fu revocata in “autotutela” dal primo cittadino non appena questi si accorse dell'errore formale. Ed è stato proprio questo uno degli aspetti fondamentali della tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Ester Nemola e Stefano De Francesco. Sotto la lente dei giudici, i legali hanno posto anche un primo atto in cui Coricciati propose un comparto diverso da quello in cui ricadevano i terreni dei familiari, a dimostrazione del fatto che agì correttamente e in buona fede.

A dare il via all'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Paola Guglielmi fu la segnalazione dell'illegittimità dell'iter alla Regione Puglia da parte dei capigruppo di minoranza Antonio Bovino e Marco Castelluzzo.

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