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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Aste giudiziarie, accusata di trattenere le cauzioni ottiene i domiciliari

Ha lasciato il carcere la titolare della società accusata di essersi appropriata di una cifra superiore agli 80mila euro

LECCE - Ha ottenuto i domiciliari Rossana Tornese, la 45enne leccese rappresentante legale di una società impegnata nelle aste giudiziarie, finita in carcere il 3 luglio scorso per peculato: perché, stando all’accusa, non avrebbe restituito le cauzioni versate dai clienti. Lo ha deciso oggi il Tribunale del Riesame (presieduto dal giudice Pasquale Sansonetti), al quale si erano rivolti i difensori della donna (gli avvocati Mario Fazzini e Paolo Pepe).

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Maria Vallefuoco, prende le mosse dalle denunce di alcuni partecipanti alle gare gestite dalla società di Tornese. Sono trentatré i casi finiti al vaglio degli investigatori: per quattordici volte, l’indagata avrebbe trattenuto le somme versate a titolo di cauzione dai partecipanti all’asta e per diciannove del ricavo legato alla vendita dei beni pignorati. Dai conteggi svolti dai finanzieri, la donna si sarebbe così impossessata di una cifra superiore agli 80mila euro.

Al momento dell’arresto, eseguito dai militari della Guardia di Finanza (su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Simona Panzera), Tornese si trovava a Roma per motivi personali ed è stata trasferita, dalla casa circondariale di Rebibbia a quella di Lecce, domenica scorsa. Da oggi è a casa, così come stabilito dal dispositivo emesso dai giudici  del Riesame che si sono dati 45 giorni di tempo per depositare le motivazioni.

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