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Cronaca

Attentato di Brindisi, Vantaggiato: "Sono stato io, chiedo perdono"

E' iniziata poco prima delle 9, nel carcere di Borgo San Nicola, l'udienza di convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, accusato di essere l'autore dell'attentato avvenuto il 19 maggio scorso dinanzi a un istituto scolastico

LECCE – E’ durato poco più di tre ore, nel carcere di Borgo San Nicola, l’udienza di convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore 68enne, comproprietario di una ditta di carburanti di Copertino, accusato di essere l'autore materiale dell'attentato avvenuto il 19 maggio scorso dinanzi all'istituto professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi, in cui ha perso la vita la 16enne Melissa Bassi, di Mesagne, e altre cinque studentesse sono rimaste ferite.

Il primo a raggiungere l’istituto di pena alla periferia del capoluogo salentino, alle 8.50, è stato il legale di Vantaggiato, l'avvocato Franco Orlando, che ha annunciato che il suo assistito risponderà alle domande degli inquirenti: “Sarà un lungo interrogatorio”, ha commentato. Oltre al legale del 68enne sono presenti il gip del Tribunale di Leccce, Ines Casciaro, e i sostituti procuratori di Lecce e Brindisi Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza.

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C’era grande attesa, anche dalla parte degli inquirenti, per questo secondo interrogatorio dell’imprenditore di Copertino, che avrebbe dovuto fornire risposte esaurienti soprattutto in merito al movente di un attentato tanto tragico quanto folle. Un’attesa che sembrerebbe essere stata disattesa dalle dichiarazioni dell’indagato, che si sarebbe limitato a ribadire quanto già espresso nel primo interrogatorio di tre giorni fa. Ho agito da solo, ha spiegato l’uomo, ho fabbricato l’ordigno e l’ho fatto esplodere. Nella prima deposizione, avvenuta negli uffici della questura del capoluogo salentino, Vantaggiato non ha saputo però spiegare il perché di quella strage. Resta da appurare, inoltre, se davvero il 68enne abbia agito e programmato da solo di far esplodere l’ordigno dinanzi alla scuola. Un testimone, infatti, avrebbe visto l’uomo allontanarsi con un’altra persona poco dopo l’esplosione. Una testimonianza al vaglio degli inquirenti, che stanno cercando riscontri e conferme. L’accusa nei suoi confronti è di strage in concorso con l’aggravante delle finalità terroristiche.

“Il mio cliente è molto provato – ha spiegato l’avvocato Orlando –, durante l’interrogatorio è scoppiato più volte a piangere e ha chiesto scusa alla famiglia di Melissa e alla sua, a cui si sente ancora molto legato”. “Per il resto – ha proseguito il legale – ha sostanzialmente ribadito quanto già detto agli inquirenti. Ora attendiamo il provvedimento del gip”.

Nelle prossime ore il gip Ines Casciaro dovrebbe convalidare il fermo del 68enne e depositare il relativo provvedimento. Appare piuttosto remota, infatti, la possibilità che il gip possa dichiararsi incompetente in relazione alla misura (non riscontrando l’aggravante del terrorismo), inviando così gli atti al collega di Brindisi (in base a quanto sancito dall’articolo 27 del codice di procedura penale).

Vantaggiato si trova da mercoledì notte in isolamento nel reparto femminile del carcere di Lecce, controllato a vista 24 ore su 24.

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