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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Attentato in Libano, ferito anche un militare leccese

Si chiama Francesco Mazzotta, caporale volontario della brigata Aosta Sicilia di Messina e non è tra i due feriti gravi. La bomba piazzata sulla strada che collega Sidone a Beirut ha travolto il mezzo

SIDONE (Libano) - C'è anche un leccese, tra i sei militari rimasti feriti in un attentato avvenuto questo pomeriggio a Sidone, città libanese che sorge a circa 40 chilometri dalla capitale, Beirut. Si chiama Francesco Mazzotta, 23enne, è caporale volontario della brigata Aosta Sicilia di Messina e, fortunatamente, non è tra i due che versano in gravi condizioni. La famiglia di Mazzotta risiede in via Archita da Taranto, nel rione Santa Rosa di Lecce.

I sei soldati italiani(quattro campani e due pugliesi, fra cui, appunto, il leccese), sono stati oggetto di un attentato con una bomba. In un primo momento, nel pomeriggio, s'era diffusa la notizia che uno di loro fosse morto. Notizia successivamente smentita.

Quattro hanno subito lesioni levi, mentre due sono in gravi condizioni, ma non sarebbero in pericolo di vita, anche se il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha spiegato che uno di loro rischia la perdita di un occhio, mentre l'altro ha subito una lacerazione alla carotide ed è stato operato. L'esplosione della bomba, piazzata al margine della strada che congiunge Sidone a Beirut, ha letteralmente travolto il mezzo su cui si trovavano i militari italiani, penultimo di un convoglio di quattro.

La presenza italiana in Libano risale alla fine dell'estate del 2006. La missione, ribattezzata Leonte, s'inserisce in un più ampio quadro di interventi dell'Onu. Per il momento, nessuno ha rivendicato l'attentato.

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