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Cronaca

Il patron Attilio Scarlino torna al lavoro in azienda: "Fiducia nella giustizia"

L'imprenditore ha sempre affermato di non aver mai ordinato di manomettere il delicato sistema di sicurezza finito sotto la lente di ingrandimento dopo la morte dell'operaio Mario Orlando. Pochi giorni addietro c'era stata la conferma della misura cautelare

LECCE – E’ tornato al lavoro Attilio Scarlino, patron dell’omonima azienda, indagato con l’accusa di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro e morte come conseguenza di altro reato nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Mario Orlando, l’operaio 53enne di Taurisano deceduto all’interno di un’impastatrice del salumificio “Scarlino” lo scorso 31 agosto.

Nei confronti dell’imprenditore salentino, finito inizialmente ai domiciliari e poi tornato in libertà, il gip, accogliendo l’istanza del difensore di Scarlino (anche sulla base di una pronuncia del Tribunale del riesame), ha revocato anche l’interdizione dalle attività imprenditoriali. Il patron dell’azienda ha sempre affermato di non aver mai ordinato di manomettere il delicato sistema di sicurezza la cui assenza, secondo l’impostazione accusatoria, sarebbe stata la causa del decesso del povero Orlando.

Attilio Scarlino-2-2-2“Ritorno ad occuparmi dell’azienda ed a svolgere con pieni poteri, ha commentato il patron dell’azienda salentina – il mio ruolo di amministratore unico del salumificio Scarlino. Prendo atto con soddisfazione di questa decisione riponendo – come ho sempre fatto dal primo momento – massima fiducia nell’operato della magistratura con l’augurio che si arrivi al più presto a stabilire le cause che hanno determinato l’assurdo incidente che è costato la vita al nostro dipendente Mario Orlando, al cui ricordo tutto il personale del salumificio, la mia famiglia ed io personalmente rimarremo sempre legati”.

Solo pochi giorni addietro, in una nuova ordinanza, era stata confermata la misura cautelare del divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale. I pubblici ministeri Carmen Ruggiero e Paola Guglielmi hanno raccolto nuove indicazioni sulla presunta manomissione del macchinario che stritolò l’operaio specializzato.

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