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Cronaca

Illeciti legati alla gestione dell’Università? Nuovo esposto depositato in Procura

Continua ad arricchirsi di esposti e ipotesi l'inchiesta sui presunti illeciti legati alla gestione dell'Ateneo salentino, da alcuni mesi al centro di una bufera mediatica e giudiziaria. Documenti che potrebbero finire in uno dei tre fascicoli

LECCE – Continua ad arricchirsi di esposti e ipotesi (tutte da verificare) l’inchiesta sui presunti illeciti legati alla gestione dell’Università del Salento, da alcuni mesi al centro di una bufera mediatica e giudiziaria. Nelle scorse ore, infatti, un nuovo esposto è stato depositato in Procura, da parte dal sindacalista Manfredi De Pascalis.

Il nuovo incartamento farebbe riferimento a un bando regionale per l’assegnazione di una consulenza. Documenti che potrebbero finire in uno dei tre fascicoli che riguardano l’Ateneo salentino, quello relativo alla cosiddetta “galassia Laforgia”. In particolare, sotto la lente degli investigatori, le varie società e partecipazioni del rettore Domenico Laforgia (anche in collaborazione con spin off universitari). La Procura ha affidato a un consulente, il conservatore della Camera di Commercio, Angelo Vincenti, il compito di ricostruire l’organigramma di tutte le società riconducibili al rettore Domenico Laforgia, e ai suoi familiari: il figlio e la moglie. Nelle scorse settimane il pubblico ministero Paola Guglielmi ha disposto alla polizia giudiziaria il compito di acquisire tutta la documentazione relativa alle nomine esterne conferite negli ultimi sei anni dall’Ateneo salentino. Gli inquirenti vogliono analizzare tutte le carte e accertare se vi sia stato un eventuale conflitto d’interessi tra le attività private e il ruolo pubblico del magnifico dell’Università del Salento.

Puntuale, comunque, è giunta la risposta del rettore, che in una nota ha evidenziato come “l’ennesima calunnia pre-elettorale, in forma di esposto, affidata anche questa volta alla televisione prima ancora di conoscerne i risultati, è la prova della prassi inaugurata a suo tempo per condizionare in qualche modo l’elezione del prossimo rettore.  Evidentemente non bastano le cene e gli incontri più o meno clandestini con il candidato da sostenere e la normale attività di una serena campagna elettorale,  bisogna mantenere viva la falsa  idea che il sottoscritto abbia  utilizzato l’Università per interessi personali”.

“Oramai – prosegue il rettore – il progetto mi è chiaro da tempo, e nel tempo (unico galantuomo in questo sistema malato) si sta evidenziando in tutta la sua infamia. Sono, tuttavia, lieto di apprendere, sempre dalla televisione, che questa volta l’esposto è stato firmato a differenza del passato. Il servizio televisivo è strutturato per riproporre la vecchia questione del conflitto di interesse trincerandosi dietro un generico quanto superficiale “top secret” del contenuto dell’esposto. Insomma, c’è un esposto su un conflitto di cui non sappiamo nulla ma vi diamo la notizia perché è succulenta. Spiace dover constatare questo uso strumentale dei meccanismi giudiziari e dei media per delegittimare, offendere, denigrare e diffamare quasi quotidianamente una persona”.

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