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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Minorenne conferma alla psichiatra gli abusi subiti da un pensionato

Originario di Livorno, ma residente da anni a Specchia, l'uomo avrebbe approfittato di un lieve handicap mentale della ragazza, allora 13enne, per avvicinarla e convincerla a seguirlo all'interno di un'abitazione. L'indagine è iniziata nell'aprile del 2012

LECCE – Avrebbe abusato di una ragazzina di meno di 14 anni. Di questo è accusato Maurizio Mori, pensionato 61enne, originario della provincia di Livorno, ma da anni residente a Specchia. Abusi e molestie che la piccola presunta vittima ha confermato nel corso dell’incidente probatorio, in forma di ascolto protetto, avvenuto alla presenza della psichiatra Mariangela Pascali, il consulente nominato dalla Procura. L’indagine a carico pensionato è iniziata nei primi giorni di aprile del 2012. I carabinieri vengono a sapere che l’uomo avrebbe approfittato del lieve handicap mentale che affligge la ragazzina per avvicinarla e convincerla ad entrare all’interno di un’abitazione. Lì, avrebbe costretto la 13enne a subire le sue avance.

Dalle indagini è poi emerso che il 28 marzo 2012 il 61enne avrebbe avvicinato la minore con una banale scusa, con lo scopo di conquistare la sua fiducia. Poi, avrebbe invitato la giovane a seguirlo con la scusa di mostrarle il luogo dove abitualmente lavora. La ragazzina lo segue e una volta dentro la stanza, l’uomo si sarebbe chiuso alle spalle, a chiave, la porta dell’appartamento quindi, dopo averle fatto visitare tutti i locali, l’avrebbe afferrata e baciata.

Maurizio MORI-4-2-2E per assicurarsi che la minorenne non avrebbe parlato a nessuno di quell’incontro, le avrebbe anche fatto proclami d’amore, raccontando alla 13enne che voleva avere con lei una relazione. Gli accertamenti e le attività d’indagine svolte dai carabinieri in collaborazione con la Procura, hanno permesso di verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rese dalla 13enne, in un primo tempo solo alle amiche e agli insegnanti della scuola che frequentava. In particolare, il racconto di numerosi testimoni ma anche le prove circa l’effettiva disponibilità dell’arrestato delle chiavi di un appartamento e poi il riconoscimento, da parte della vittima, proprio di quella abitazione come quella fattale “visitare” dal suo “spasimante”, sono stati elementi fondamentali, oltre alla personalità del pensionato, per convincere a dicembre del 2012 il gip Vergine ad emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo. 

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