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Anziano morto da un anno e ritrovato in casa: l’autopsia per capire come

Affidato l’incarico al medico legale per provare a far luce sulle cause e i tempi della morte di Antonio Caracciolo, l’83enne rinvenuto cadavere nella sua abitazione mercoledì scorso: procedono gli accertamenti nei riguardi del figlio

LECCE/CORIGLIANO D’OTRANTO – Sarà l’autopsia a far luce sulle cause del decesso di Antonio Caracciolo, 83enne di Corigliano d’Otranto, i cui resti sono stati rinvenuti all’interno della sua abitazione dai carabinieri della stazione locale nella giornata di mercoledì scorso: o almeno è quello che gli inquirenti auspicano, visto che le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo rendono complicate le indagini e le valutazioni.

Stamattina il pubblico ministero Luigi Mastroniani ha conferito l’incarico per l’esame autoptico al medico legale Alberto Tortorella, che dovrebbe lavorare al caso già a partire dalla giornata di oggi, presso il cimitero di Lecce, con prelievi genetici. È chiaro che, onde fugare ogni dubbio, bisogna prima provare in maniera inequivocabile che il corpo sia quello dell'anziano, come si suppone. 

Da una prima ispezione esterna, però, si può già affermare con certezza che l’anziano sia morto da oltre un anno, visto che è stato ritrovato in stato di avanzata decomposizione, avvolto in una coperta su una brandina e con un ventilatore nei paraggi (evidentemente utilizzato per arieggiare l’ambiente e allontanare il cattivo odore).

Nel tentativo di stabilire con più certezza i tempi del decesso e le cause, la Procura ha ipotizzato, oltre al reato di occultamento di cadavere, anche quello di omicidio, in modo da poter disporre l'autopsia.  

Al vaglio degli inquirenti, c'è la posizione del figlio del defunto, Luigi Roberto Caracciolo, di 56 anni, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggeri. Sin dalle prime battute dell'inchiesta, si è fatta largo l’ipotesi che questi abbia nascosto il cadavere con l’intento probabilmente di riscuotere la pensione dell’anziano.

Tutto era partito dai sospetti del comando locale di Corigliano d’Otranto che aveva interessato la magistratura, dopo aver a lungo cercato di notificare un atto di messa in sicurezza dell’abitazione all’83enne, senza riuscire a mettersi in contatto con l’uomo, neanche attraverso il figlio, che aveva sempre avuto un atteggiamento elusivo una volta interpellato su quell’assenza prolungata. Mercoledì mattina la svolta con la macabra scoperta e le indagini sul 56enne. Non è escluso che proprio per provare a chiarire gli aspetti controversi di questa vicenda, in questi giorni, il magistrato chieda d’interrogare l'indagato.

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