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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Avvocati, astensione ad oltranza: "Lo Stato sta smantellando la giustizia"

I legali in subbuglio, votazione a maggioranza per astenersi dalle udienze. Adottato anche a livello nazionale il volantino studiato da Aiga Lecce che riassumono i motivi della protesta. Il 20 febbraio manifestazione a Roma, con marcia nelle vie e catena umana davanti alla Corte di cassazione

LECCE - Determinazioni sulle mozioni presentate nell’assemblea del 10 febbraio scorso, proposta di astensione ad oltranza e di altre forme di protesta: sono stati questi i principali temi trattati nel corso di una gremita assemblea straordinaria degli iscritti al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce che s’è tenuta presso l’aula magna della Corte d’appello di Lecce. 

Sono stati votati e deliberati a maggioranza l’astensione ad oltranza degli avvocati a partire da subito, ma anche per l’invito alla cancellazione degli avvocati dalle liste di gratuito patrocinio e difensori d’ufficio, a non versare il contributo unificato nel momento dell’iscrizione a ruolo, ma di costringere i cancellieri a richiederlo per l’integrazione, e, infine, per la richiesta di dimissioni immediate di tutte le rappresentanze degli avvocati a tutti i livelli, compresi Oua Cnf. E' dunque lotta dura contro la riforma della giustizia. 

L’avvocato Luisa Carpentieri, presidente di Aiga Lecce (l’Associazione dei giovani legali), ha ribadito ancora una volta la proposta di deliberare l’astensione dalle udienze ad oltranza per dare un segnale forte all’esterno dei tribunali, in modo da obbligare il governo a provvedere con urgenza contro lo stato attuale giustizia in Italia. A tale proposito è stato realizzato un volantino accolto da numerose sezioni e ordini professionali, e fatto proprio da Aiga nazionale. 

Il 20, intanto è prevista a Roma una manifestazione nazionale. Davanti alla Corte di cassazione i rappresentanti di Aiga formeranno una catena umana a difesa della giustizia e della garanzia di difesa dei diritti dei cittadini. L’Oua ha invece organizzato una marcia per le vie della capitale. 

Fra i tanti nodi della lotta: l’eliminazione delle tariffe, che garantivano al cittadino conoscere i costi di una causa e l’aumento delle tasse. Ancora, la mediazione obbligatoria, con costi a carico del ricorrente prima di poter andare davanti a un giudice e l’aumento dei costi anche per il rilascio di una copia.  C’è poi la previsione di far pagare l’acquisizione delle motivazioni di una sentenza e, qualora non valesse la pena impugnare e andare in appello, non vi sarebbe comunque restituzione dell’obolo versato. 

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