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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Baby ladri a rubare, ma in casa c'è la padrona

Tre giovani slavi fuggono alla vista della donna. E dopo la chiamata al 113 vengono intercettati dagli agenti delle volanti. Per risalire alla loro età necessario l'esame radiografico del polso

Undici, 15 e 16 anni: tre giovanissimi slavi di origine serba che si auto-dichiaravano in trasferta da Bari, dove ha sede un campo, a Lecce sono stati denunciati questo pomeriggio dagli agenti della sezione volanti per tentato furto, possesso di attrezzi per lo scasso e perché uno di loro aveva addosso un documento di riconoscimento falso. I tre si sono introdotti in mattinata all'interno di una abitazione in via Orsini Ducas, a Lecce, forzando la porta di casa con gli "attrezzi del mestiere": alcuni cacciaviti e delle carte plastificate, utilizzate per farle passare fra le fessure delle ingressi e far scattare la serratura. Prima di varcare la soglia di casa che avevano preso di mira, hanno aspettato che il proprietario uscisse dall'abitazione e quindi sono entrati in azione. Ma una volta dentro hanno avuto la sorpresa di trovarsi di fronte la moglie dell'uomo che poco prima si era allontanato dall'appartamento, e così ai tre ladruncoli non è restato altro da fare che fuggire a gambe levate.

A quel punto la donna si è affacciata dal balcone con l'intenzione di avvertire dell'inopportuna visita il marito, che si trovava ancora nei paraggi, il quale non ha perso tempo ed ha telefonato al 113. Gli agenti, giunti sul posto, hanno fermato i ragazzi in fuga, pescati ancora nelle vicinanze, conducendoli in Questura per i dovuti accertamenti. Che per gli investigatori non sono stati affatto semplici, perché per risalire alla esatta età dei giovani hanno impiegato tutta la mattinata, dato che solo uno di loro aveva con sé il documento di riconoscimento, risultato poi falsificato: la foto riportata era quella che ritraeva il volto del ragazzo, mentre le generalità erano false. Ma per dipanare ogni dubbio sulla loro età, gli agenti sono stati costretti ad accompagnare i tre slavi presso l'ospedale leccese, dove sono stati sottoposti ad un esame radiografico del polso, un sistema che permette di risalire scientificamente all'età esatta delle persone, un po' come avviene in botanica, quando per accertarsi dell'età di un albero si contano gli anelli del tronco sezionato. Così i medici hanno potuto appurare che i giovanissimi, fino a questa mattina ancora incensurati, sono minorenni. Hanno rispettivamente 11, 15 e 16 anni.

Avvertito il giudice del Tribunale minori di Lecce Francesco Gustapane, gli agenti hanno poi accompagnato in ragazzi in tre diversi centri di recupero.

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