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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Badisco, Tribunale riconosce uso pubblico della Cala

Importante svolta nel contenzioso su Badisco tra comuni e società proprietaria: il Tribunale ha riconosciuto provvisoriamente l'uso pubblico. Ma ora si dovrà riperimetrare l'area interessata

OTRANTO - I fruitori di Badisco possono tirare un sospiro di sollievo: il tribunale di Lecce, sezione di Maglie, ha reso noto la sua prima pronuncia, con provvedimento provvisorio e con ordinanza depositati in questa settimana, dichiarando l'uso pubblico della Cala, su cui nelle ultime settimane era tornata l'attenzione mediatica. Riconosciuto, dunque, il diritto della collettività a frequentare liberamente l'insenatura, la spiaggia e la scogliera di Porto Badisco.

Il contenzioso tra i comuni di Otranto, Uggiano la Chiesa, Minervino e Giurdignano, e la società Iste Sud s.r.l, partito nel 2002, arriva ad una prima importante evoluzione, dopo le polemiche innescate dagli abituali fruitori della marina nei confronti dei proprietari della spiaggia, per l'apposizione, un paio di settimane fa, di alcuni dissuasori in cemento armato, per limitare parte delle aree al traffico veicolare. Le rivendicazioni dei comuni e di alcune associazioni ambientaliste, peraltro già radicate nell'ultimo decennio, avevano indotto i comuni a promuovere un giudizio dinanzi al competente Tribunale Civile di Maglie, incaricando l'avvocato Mauro Finocchito di rappresentarli, affinché fosse riconosciuto l'uso pubblico ultratrentennale sull'intera baia.

In effetti, col passare degli anni, il reflusso ondoso aveva eroso buona parte dell'arenile, sin oltre l'originario limite demaniale, e questo non era stato mai più rettificato dalla competente autorità marittima. Per l'effetto, la porzione di arenile residuo, di fatto coincidente con tutta la spiaggia rimasta disponibile, ricadeva e ricade catastalmente in area di proprietà privata, formalmente intestata alla Iste Sud, la quale, negli anni più recenti, aveva periodicamente assunto iniziative, che nella lettura della collettività erano visti come tentativi di parziale e progressiva privatizzazione dell'insenatura.

L'ordinanza del tribunale condivide la tesi dell'uso pubblico dell'insenatura sostenuta in giudizio dall'avvocato Finocchito nell'interesse dei quattro comuni da lui rappresentati. In particolare afferma che "risulta abbondantemente provato l'uso ab immemorabile, da parte di più comunità indeterminate di soggetti (gli abitanti del comune di Otranto, ente territorialmente interessato, nonché degli altri comuni viciniori), della rada di Porto Badisco e di tutti gli spazi ad essa circostanti, compresi quelli necessari ad accedervi".

Con la stessa ordinanza il tribunale, in vista della trascrizione presso la conservatoria dei Registri Immobiliari della prossima sentenza dichiarativa dell'uso pubblico, al fine della sua generale conoscenza ed opponibilità, ha disposto consulenza tecnica d'ufficio per la delimitazione degli esatti confini delle aree soggette ad uso o servitù pubblica, rispetto alle intere particelle catastali intestate ad Istesud, chiarendo che negli stessi devono essere ricompresi anche quelli "circostanti la rada, utilizzati anch'essi dalla generalità degli abitanti delle pubbliche amministrazioni, dei bagnanti, pescatori e turisti in genere, per raggiungere (con mezzi o a piedi) gli scogli, la spiaggia ed il mare, nonché lo spazio normalmente utilizzato per lo svolgimento abituale e/o periodico di qualsiasi attività di intrattenimento e di svago e della superficie adibita a parcheggio di autovetture ed altri mezzi".

Soddisfatto per "questo primo atto che indirizza verso il riconoscimento di un interesse pubblico sostenuto con forza da questa e dalle amministrazioni dei comuni limitrofi" (oltre che dalle pro loco e dalle associazioni ambientali) e per aver "incassato un primo importantissimo risultato, che riconosce l'uso pubblico della spiaggia, del costone roccioso circostante, delle vie di accesso e delle aree di parcheggio", il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi aggiunge una dichiarazione: "Attendiamo ora di comprendere meglio sino a dove tale uso pubblico potrà estendersi, sì che, con la trascrizione nei registri immobiliari, potrà essere stigmatizzato per sempre".

Ed esprime la propria soddisfazione anche il sindaco di Uggiano La Chiesa, Luigi Licci che afferma: "Sono sempre stato un attento osservatore delle dinamiche della località Porto Badisco. In particolare, ho seguito nel suo sviluppo quest'ordinanza, che fa tirare un sospiro di sollievo a noi sindaci dei comuni limitrofi, perché l'indirizzo che pone e che probabilmente, come ci auguriamo. sarà confermato nella sentenza definitiva, prevede l'uso pubblico dell'area. Assicuro ai cittadini di Uggiano La Chiesa e Casamassella che continuerò fermamente a lavorare e spendermi nell'interesse delle loro esigenze e delle loro richieste, con l'obiettivo di tutelare questo bene naturale, riconosciuto in tutto il mondo, nella sua bellezza e nella sua straordinaria singolarità".

Breve il commento di Salvatore Piconese, capogruppo di "Uggiano Cambia", che, per primo, nei giorni scorsi, aveva lanciato l'idea di un comitato a tutela dell'area, e che parla di "ottimo indirizzo, dato dal tribunale di Lecce, che risponde alle motivazioni per le quali è nato e si batte il comitato spontaneo stesso, e che fa ben sperare in vista della sentenza definitiva dei prossimi mesi".

BRUNI: "ORA SI PUNTI ALLA RIDEMANIALIZZAZIONE DELL'AREA"

Interessante è il commento che arriva per bocca di Francesco Bruni, sindaco di Otranto all'epoca dell'avvio del contenzioso, che si spese a favore di quella scelta, che oggi ottiene una significativa svolta: "Dopo aver appreso la notizia del provvedimento emesso dal Tribunale di Maglie, con il quale si riconosce l'uso pubblico ‘della rada di Porto Badisco e di tutti gli spazi ad essa circostanti' - afferma l'ex primo cittadino di Otranto -, desidero esprimere il pieno compiacimento del gruppo consiliare Alleanza per Otranto verso il Pdl, evidenziando che quel contenzioso fu promosso nel 2002 su mia iniziativa, allorché ero sindaco della città idruntina. Fu quello un raro esempio di buona prassi basata sulla collaborazione tra istituzioni comunali diverse ed associazioni del territorio. Non avevo dubbi circa l'esito positivo di detto procedimento; ecco perché ho sempre ritenuto, da sindaco e da consigliere comunale, che la più volte ipotizzata transazione con la società convenuta fosse ingiustificata ed inidonea al raggiungimento degli obiettivi di tutela del pubblico interesse".
Bruni guarda già al futuro e al prossimo passo da compiere e pone all'attenzione un nuovo obiettivo: "Ottenuta siffatta pronuncia, adesso è il tempo di inibire e contenere tutte le maldestre iniziative, attuate fin qui dalla società privata, che hanno limitato il diritto dei cittadini al libero uso di quei luoghi. Contemporaneamente alla trascrizione del procedimento giurisdizionale, torno a riproporre l'avvio di una pratica di ‘ridemanializzazione' del sito".

Secondo Bruni questa scelta "consacrerebbe all'uso ed alla proprietà pubblica l'intera cala di Porto Badisco, senza dover temere obblighi di concessione ad altri privati come paventato negli scorsi giorni dal comune di Otranto", precisando che, per evitare "una simile sciagurata evenienza" sarà sufficiente "che la Regione ed il Comune, nei rispettivi atti di pianificazione del demanio, escludano quel sito da quelli suscettibili di concessione a privati. Il lavoro per la difesa e la fruizione pubblica di Porto Badisco - conclude Bruni - è solo all'inizio: l'importante è continuare con l'impegno di tutti".

DOMENICA, INCONTRO A BADISCO TRA CARIDDI E LA COMUNITà LOCALE

Intanto, per domenica mattina, era già stato organizzato un incontro del sindaco di Otranto con la comunità di Porto Badisco, "per avviare - come ribadisce lo stesso Cariddi - un confronto aperto che ci porti a comprendere quali siano ora le soluzioni migliori per valorizzare ancor più le aree in questione, ma anche per iniziare a discutere della riqualificazione dell'intero borgo marino di Porto Badisco, vista la opportunità in tal senso fornita, già da settembre, dall'avvio del procedimento di formazione del nuovo Piano Urbanistico Territoriale (Pug)". Anche il sindaco di Uggiano La Chiesa, Luigi Licci, ha assicurato la propria presenza.

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