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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Esposto del Codacons: "Famiglie sul lastrico, s'indaghi sulle sale videolottery"

L'associazione di difesa dei consumatori snocciola dati preoccupanti sulle percentuali di persone affette da gioco patologico e chiede a Procura, Nas e finanza di individuare se esistano fattispecie penali: "Sta diventando un'epidemia che riguarda l'intera regione"

BARI – Se ne deriverà veramente uno scossone a livello giudiziario, è ancora presto da dire. Ma la denuncia del Condacons, che suona molto più di una semplice provocazione, e si segnala piuttosto per essere un’analisi sociale di comportamenti devianti, in un’Italia sull’orlo di una crisi economica e di nervi, è l’ennesimo, potente campanello d’allarme, la spia di un malcontento che genera nel concreto effetti nefasti. L’associazione di difesa dei consumatori, infatti, ha presentato un esposto ai carabinieri del nucleo antisofisticazioni, alla Procura della Repubblica e alla guardia di finanza di Bari, chiedendo di aprire un’indagine sulle sale videolottery presenti su tutto il territorio regionale, dalla provincia di Foggia a quella di Lecce.

“La dipendenza da gioco d'azzardo è diventata ormai una vera e propria epidemia – spiega l’associazione, che si avvale di dati presentati giusto ieri sul fenomeno. Secondo un’indagine del Codacons, c’è tutto fuorché essere rassicurati: il 30 per cento dei giocatori italiani avrebbe problemi di gioco patologico, percentuale che salirebbe al 50 per cento tra i disoccupati. Un problema dilagante, che toccherebbe un’ulteriore quota del 25 per cento, rappresentato da casalinghe, ed una fetta di 17 per cento di studenti. “Tutto ciò – aggiunge l’associazione -, mentre aumenta in modo impressionante il numero di sale dedite al gioco aperte in regione”.

Nell’esposto, si legge ce “il giocatore patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d'azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco”.

E, ancora, nella denuncia presentata agli inquirenti, si legge che “tra le conseguenze più evidenti provocate da tale patologia vi sono sicuramente quelle legate alle perdite finanziarie e dei propri beni, oltre alle ripercussioni sull'ambiente di lavoro, le separazioni e i divorzi; a ciò si aggiungano i rischi di associazioni ed altre dipendenze, soprattutto alcool e stupefacenti, oltre allo sviluppo di disturbi legati allo stress. Si consideri, inoltre, che la diffusione di massa del ‘gioco d'azzardo’ è tra le prime cause di indebitamento delle famiglie ed è l'anticamera del ricorso al prestito usuraio”.

Secondo il Codacons, vi sono in particolare tre fattori che nella renderebbero vulnerabili gli scommettitori: “L’esiguità della singola giocata, che abbassa la soglia di percezione del danno che deriva dal comportamento; l’affrettata ripetitività del tentativo successivo che non consente la rielaborazione del quanto si è appena svolto; la somiglianza o l’identità con il mezzo impiegato per i fun games, cioè per i videogiochi di abilità senza vincita”.

In definitiva, “il gioco elettronico – scrive ancora il Codacons nell’esposto - è ripetitivo e ipnotico con un ritmo serrato che permette di comunicare difficilmente anche con le persone sedute accanto, non permette alcun divertimento né incentiva la voglia di socializzare”.

Per tutto questo, è stato chiesto a Procura, Nas e finanzieri di aprire un’indagine volta ad accertare l’eventuale sussistenza di fattispecie rilevanti dal punto di vista penale, dal gioco d’azzardo, al riciclaggio, all’estorsione, e “di valutare, laddove necessario, il sequestro delle sale videolottery presenti sul territorio regionale”.

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