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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Battaglia in aula per revoca dei domiciliari a Guagnano

Approda al Tribunale del riesame la vicenda di via Brenta. Si sono confrontati per quasi due ore il pubblico ministero Imerio Tramis e gli avvocati Gaetano De Mauro e Massimo Manfreda. Atteso responso

LECCE - Approda al Tribunale del riesame la vicenda di via Brenta. In aula si sono dati battaglia per quasi due ore il pubblico ministero Imerio Tramis e gli avvocati Gaetano De Mauro e Massimo Manfreda, che hanno chiesto la revoca della misura cautelare per il costruttore Pietro Guagnano, legale rappresentante della Socoge, agli arresti domiciliari dal 20 ottobre scorso con l'accusa di truffa in concorso con Vincenzo Gallo, funzionario della Selmabipiemme e con l'ex dirigente del Comune di Lecce Giuseppe Naccarelli.

I legali hanno cercato di abbattere l'impianto accusatorio edificato dalla Procura, secondo la quale, il contratto con cui il Comune si impegnava all'enorme esborso di 35 milioni di euro per l'acquisto dei due palazzi attuali sedi del Tribunale civile, sarebbe stato sottoscritto al fine di agevolare la Socoge dei fratelli Guagnano. Gli avvocati hanno sostenuto l'estraneità dell'imprenditore 69enne rispetto alla vicenda del leasing, che ha visto come parti contraenti solo Comune e Selmabipiemme, ed a sostegno della sua tesi è stata prodotta anche una memoria difensiva, che sarà sottoposta all'attento esame del collegio giudicante.

Dal canto suo l'accusa, rappresentata dal sostituto procuratore titolare dell'inchiesta Imerio Tramis, ha chiesto la conferma dei domiciliari per il costruttore, ripercorrendo tutti i passaggi che gli si contestano nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Ercole Aprile. Ed è proprio il giudice, nell'ordinanza, a sottolineare un aspetto che era stato trattato con più leggerezza rispetto alla richiesta del pubblico ministero, ossia quello delle presunte violazioni urbanistiche nella realizzazione degli immobili ad opera della Socoge.

Si parlerebbe di una grave illegalità urbanistica ed edilizia: gli edifici infatti sarebbero stati destinati ad ospitare non uffici pubblici, ma privati, in gran parte privi di certificazione di prevenzione incendi e di agibilità, e parte della zona destinata a verde pubblico sarebbe stata trasformata in parcheggi. Secondo il gip, tutte queste illegittimità avrebbero dovuto incidere pesantemente sulla riduzione del prezzo d'acquisto del leasing, che lui stesso ha definito come la più grossa truffa degli ultimi anni ai danni dei cittadini leccesi. Ora toccherà ai giudici del riesame, Laura Liguori, Stefano Marzo e Sivia Minerva, pronunciarsi sul destino di Guagnano; la decisione potrebbe arrivare nelle prossime ore.

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