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Cronaca Nardò

Battaglia per gli ulivi della Sarparea. Il paesologo Arminio incontra i comitati

Da Melendugno a Sant’Isidoro il tour dello scrittore campano che ha incoraggiato anche la battaglia in difesa del bosco degli ulivi

NARDO’ – Le radici millenarie del Salento da tutelare e il fronte del no allo “sfruttamento” del territorio a favore degli insediamenti privati che alza le barricate per difendere strenuamente oliveti e campagne. Una linea di pensiero e di azione pacifica unisce ineluttabilmente i comitati che si battono per salvaguardare l’identità dei luoghi del Salento, e dalla dorsale adriatica di San Foca e dell’entroterra di Melendugno, dove si inasprisce la resistenza contro l’insediamento  del gasdotto Tap, la guardia resta alta anche nel territorio di Nardò, a ridosso delle campagne di Sant’Isidoro interessate dal progetto dell’Oasi Sarparea. Tra domenica e lunedì scorso, nell’ambito del tour nel Salento per presentare il suo ultimo libro, il poeta, scrittore, “paesologo” Franco Arminio, ha voluto portare la sua solidarietà ai comitati che lottano per salvare gli ulivi del Salento, regalando non solo le sue parole, ma anche un vivace incoraggiamento e un ventaglio di idee alle comunità che lottano pacificamente e nella legalità. E non poteva che essere altrimenti: non a caso Arminio ha intitolato il suo nuovo libro “Cedi la strada agli alberi”.          

Da Melendugno sino all’agro neretino, Arminio ha potuto incontrare e dialogare anche con alcuni esponenti del comitato civico Salviamo la Sarparea per approfondire e cogliere spiccatamente la bellezza e l'importanza dell'uliveto monumentale della Sarparea a Sant'Isidoro, dove è stato accompagnato da una piccola delegazione a fare una passeggiata. “L'idea generale è che dove c'è un vuoto ci dobbiamo costruire qualcosa. Invece la vera avanguardia culturale e politica è considerare il vuoto una risorsa. È più facile farci le villette piuttosto che avere una visione, quella ad esempio di un parco dell'arcaico, che sfida il senso comune perché il paesaggio inoperoso sembra quasi sprecato”. Queste alcune delle considerazioni di Arminio, fatte dopo aver visitato l'uliveto e la suggestiva grotta di Sant'Isidoro, a due metri sotto terra.

“Il Salento è già colmo di strade, case, cemento” ha aggiunto lo scrittore avellinese, “ha assolutamente necessità di vuoto. Qui c'è questo pezzo di vuoto, che poi vuoto non è perché ci sono questi meravigliosi ulivi, e va assolutamente preservato. Questi luoghi andrebbero riacquisiti pubblicamente e destinati ai giovani del Salento, alle cooperative di comunità per realizzarne un parco del benessere, un'officina della gastronomia, un percorso per ciclisti, un luogo per far passeggiare i bambini e gli anziani: una soluzione visionaria”. Il comitato Salviamo la Sarparea, che continua nella sua quotidiana opera di produzione di documenti, di incontri istituzionali e di informazione dell'opinione pubblica sull’insediamento del resort, ha incassato con soddisfazione la testimonianza e il tributo del poeta campano che ha incoraggiato ancor più a proseguire nell’attività di salvaguardia e tutela del litorale neretino.  

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