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Cronaca Martano

Dopo il blitz a Martano, lascia il carcere la moglie del boss della Scu

Ha ottenuto i domiciliari Maria Assunta Stella, di 55 anni, accusata di un’estorsione aggravata dalle modalità mafiose nell’ambito di un’inchiesta più ampia su traffico e spaccio di droga

MARTANO - La moglie dello storico boss della Sacra Corona Unita Totò Rizzo, Maria Assunta Stella, di 55 anni, ha lasciato il carcere, dove era finita  per un’estorsione aggravata dalle modalità mafiose contestata nell’inchiesta su un giro di affari illeciti, soprattutto legati alla gestione del mercato della droga, a Martano, comune di residenza della donna. 
Nelle scorse ore, il giudice Marcello Rizzo ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore Giuseppe Presicce: ritenendo  attenuate le esigenze cautelari, ha alleggerito la misura cautelare con quella dei domiciliari.
Stando alle indagini, che lo scorso 10 gennaio portarono a un totale di 15 arresti, su ordinanza del gip, la donna sarebbe stata tra le registe delle pressioni e minacce subite nel giugno del 2020 da un uomo per costringerlo a estinguere un debito contratto per una fornitura di marmi, da un imprenditore.  Secondo gli accertamenti, il debito sarebbe stato quantificato arbitrariamente a 120mila euro e gli importi che il creditore sarebbe stato obbligato a versare si aggirerebbero sugli ottomila euro.

Per lo stesso episodio risultano indagati in concorso Salvatore Beneloucif, 57enne di Andria, Francesco Zimari, 60ene di Martano, e Mauro Palumbo, 60enne di Andria.
 

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