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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Scorrano

Ss 275, nuova protesta degli operai: con loro anche motociclisti

Parziale blocco del traffico nel corso della mattinata. Il presidio dei lavoratori è attivo da agosto. Ma non ci saranno sviluppi a breve

SCORRANO - Con un blocco del traffico a intermittenza, alcuni lavoratori che fanno capo alle aziende del gruppo Palumbo hanno rilanciato la protesta in corso da agosto all'inizio della Ss275, la Maglie-Leuca, all'altezza di Scorrano. A dar loro manforte, oggi, un gruppo di motociclisti.

Gli operai si sentono sempre più abbandonati al loro destino e la loro rabbia - come testimoniano gi striscioni esibiti - sta convergendo sui rappresentanti istituzionali che potrebbero in qualche modo contribuire a sbloccare una situazione che per il momento è paralizzata. In particolare sono stati presi di mira la vice ministra allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, e il governatore pugliese, Michele Emiliano.

Anas, come noto, ha infatti deciso di annullare la prima aggiudicazione e il conseguente contratto stipulato con il raggruppamento di cui è capofila Ccc. Determinanti, per questa decisione, sono stati prima la sentenza del Consiglio di Stato del luglio del 2014 e poi l'istruttoria dell'Autorità Anticorruzione che ha rilevato una serie di irregolarità in tutto l'iter della procedura. Da questo ribaltamento della situazione sembrava potesse essere scaturire il definitivo affidamento dell'appalto al raggruppamento formato da Matarrese e Coedisal (gruppo Palumbo), ma così non è stato per ulteriori sviluppi nell'ambito della giustizia amministrativa.

Il 12 ottobre c'è stato un incontro a Roma, tra alcuni funzionari di Anas e una delegazione formata da esponenti politici e lavoratori giunti dalla provincia di Lecce, in cui la società ha spento ogni speranza che i lavori possano partire a breve. Anzi, la sensazione è che ad essere invalidata possa essere non solo l'aggiudicazione ma tutta la gara. 

In tal caso, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Delrio, si potrà aprire una nuova procedura, ripartendo cioè da zero oppure attivare il commissariamento dell'opera che, comunque, dovrà essere ridimensionata nella sua portata progettuale. Con il passare degli anni i costi sono aumentati vorticosamente, fino a 280 milioni di euro.

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