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Cronaca Scorrano

Lungo blocco sulla Ss 275: la rabbia degli operai dopo il vertice di Roma

Per tutta la mattinata disagi alla circolazione e nervi tesi. Il vertice tra Anas e ministero non lascia presagire soluzioni dietro l'angolo

SCORRANO - E' stato rimosso intorno alle 12 il blocco stradale dei lavoratori che da settimane hanno allestito un presidio all'inizio della Ss 275, all'altezza di Scorrano.

Il traffico era stato interrotto a partire dalle 7.30 di questa mattina, causando pesanti disagi alla circolazione mentre la polizia stradale ha cercato di fare il possibile per mantenere condizioni di sicurezza per operai e automobilisti. A differenza di altre volte, l'atteggiamento dei manifestanti rispetto a determinante esigenze dei conducenti è stato molto più rigido: una donna, insieme a una bimba di pochi mesi, è rimasta "intrappolata" per oltre un'ora, fino a temporanea riapertura del flusso, nonostante le preghiere di lasciarla passare. 

Si tratta di un segnale inequivocabile di come stia montando la rabbia degli operai licenziati dal gruppo Palumbo, una della aziende interessate dall'appalto i cui costi sono lievitati dai 113 a 288 milioni nel giro di dieci anni, tra battaglie di ogni tipo che vedono coinvolti raggruppamenti che hanno concorso all'assegnazione, proprietari espropriandi, associazioni e comitati civici.

Ma sui tempi di apertura del cantiere - già condizionati dal contenzioso infinito - pende da qualche giorno anche la sostanziale bocciatura di tutta la procedura, i cui primi passi avvengono alla metà degli anni '90, da parte dell'Autorità nazionale anticorruzione. Ieri c'è stato un incontro presso il ministero delle Infrastrutture, nel quale Anas ha sostanzialmente dichiarato solo di voler procedere nel solco che il governo ha indicato, teso cioè al ripristino di condizioni di trasparenza e di maggiore compatibilità ambientale. Questo almeno aveva fatto capire il ministro Graziano Delrio rispondendo ad un'interrogazione parlamentare già nel maggio scorso. 

L'incontro è stato giudicato deludente dai parlamentari salentini del centrodestra che propongono il commissariamento di Anas e un'azione di risarcimento danni da parte della Regione Puglia che ha cofinanziato l'opera ma che, come Anas e consorzio industriale Sisri ha ricevuto pesanti censure dall'agenzia anticorruzione. Come in molti altri casi italiani torna lo spettro della contrapposizione tra legittimità delle procedure da una parte e lavoro dall'altra. Una sorta di ricatto sul quale è pericoloso soffiare.

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