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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Surbo / Strada Statale 613

Autotrasportatori in protesta contro legge di stabilità. Traffico in tilt alle porte di Lecce

Un centinaio di mezzi pesanti si sono incolonnati, a partire dalla mezzanotte e fino alle 8,30, sulla statale 613, all'altezza di Surbo. Al corteo, uno dei tanti dello Stivale, ne è seguito un altro, in città, organizzato dal Coordinamento nazionale dei gruppi e dei movimenti, promosso via social network

SURBO – E' il giorno del malcontento italiano e della rivolta dei tir. Incolonnati da mezzanotte, come avevano minacciato. Decine e decine di tir, poco più di un centinaio hanno, infatti, occupato la strada statale 613, quella che congiunge Lecce a Brindisi, formando un vero e proprio blocco del traffico, soprattutto all’altezza dello svincolo per Surbo.  Poi, intorno alle 8,30 l’allarme è rientrato e tutti i “bisonti” della strada hanno ripreso il tragitto, liberando la carreggiata senza provocare gravi conseguenze.

Al centro della protesta - che era stata prevista a partire dalla tarda serata di ieri, e che dovrebbe, teoricamente, proseguire a oltranza e in alcune regioni fino alla giornata di venerdì - la legge di stabilità, che il governo dovrà approvare entro la fine di dicembre. Le promesse che, secondo i rappresentanti della categoria, non sono stati mantenuti dal ministero dei Trasporti, hanno portato a un corteo inserito nel contesto di un disagio nazionale, e che ha coinvolto anche alcune stazione di rifornimento, i cui gestori sono intenzionati a chiudere i battenti fino alla giornata di mercoledì.

Sono numerosi i disagi registrati lungo l’arteria. Oltre al blocco deciso dagli autotrasportatori, nel quale sono stati occupati diversi chilometri, si sono verificati persino piccoli tamponamenti, fortunatamente lievi, come quello del conducente di un’autovettura che, per curiosare e capire che cosa stesse accadendo davanti ai suoi occhi, è finito dritto contro un guardrail con la sua Lancia Y. A parte i danni al suo stesso veicolo, non ha colpito né danneggiato altri mezzi.

Il fermo, promosso dal movimento dei Forconi e da altri comitati autonomi, ha avuto un effetto virale su tutto lo Stivale. Blocchi e proteste sono stati, infatti, registrati nelle regioni di Italia, dalla Sicilia al Nord Est. In Puglia, oltre ai disagi alle porte del capoluogo salentino, i manifestanti si sono fatti sentire anche negli altri capoluoghi. In particolare, sono stati segnalati rallentamenti sulla tangenziale di Bari, e alla periferia di Foggia.

Il punto in cui si è formato il lungo incolonnamento è stato raggiunto dagli agenti di polizia stradale, dai colleghi delle volanti e dal personale della Digos della questura leccese. I poliziotti hanno messo in sicurezza il tratto stradale, per scongiurare che potessero verificarsi gravi conseguenze o che la situazione del momento degenerasse in tensioni più accese.

Funzionari e dirigenti si sono poi spostati in quelle che sembrava essere un presidio, improvvisato nei pressi degli uffici della Prefettura di Lecce. Il corteo, composto da circa una cinquantina di persone, ha attraversato viale Michele De Pietro, per poi raggiungere la rotatoria di Piazzale dei Bastioni, dove è stato anche inscenato un girotondo attorno all’aiuola. Muniti di volantino, i manifestanti hanno denunciato, in maniera piuttosto disomogenea e poco coordinata, i problemi ambientali, le condizioni di precarietà dei più giovani e la pressione fiscale.

“Ribellarsi è un dovere, l’Italia si ferma dal 9 dicembre”, questo lo slogan impresso su una delle locandine diffuse durante la protesta, promossa via social network dal Coordinamento nazionale di gruppi e dei movimenti, che si è autodefinito apartitico e slegato da qualsiasi etichetta. Contro il modello d’Europa, contro il “far west della globalizzazione” e a favore di chiunque voglia di re basta. Questo il loro motto.

Il nucleo più “agguerrito” del gruppo, composto da cinque persone al massimo, ha impedito il passaggio delle autovetture provenienti da viale Ugo Foscolo, e dirette verso viale dell’Università, costringendole a manovre azzardate e inversioni a U sulla stessa circonvallazione, sotto lo sguardo rassegnato degli agenti di polizia locale, intervenuti sul posto assieme ai carabinieri.

Code e caos sulla statale e in città

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