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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bomba al "Cinemastore": ritorna l'ombra del racket?

Sono due gli inquietanti episodi avvenuti la notte scorsa a Lecce: incendiata anche l'auto di un imprenditore. Il più grave è però quello provocato al negozio, dove ignoti hanni piazzato un ordigno

L'ordigno era artigianale, costruito da mani esperte con gli esplosivi, in grado di calcolare bene gli effetti di un'esplosione. Una bomba di medio potenziale, in grado di provocare danni non indifferenti. Un avviso malavitoso, l'incubo del racket e dell'usura che torna in auge? Domande che ora si pongono in questura, gli agenti della squadra mobile di Lecce, intervenuti intorno alle 4 del mattino in via Mincio, traversa di via Giammatteo, ai margini del rione Santa Rosa, periferia del capoluogo. La violenta deflagrazione ha provocato il crollo della vetrata esterna della videoteca "Cinemastore", danni alla saracinesca, ma anche ai piani più alti della palazzina, dove sorge l'attività commerciale, proprio sopra l'insegna. E si tratta di danni per diverse migliaia di euro, al momento in via di esatta quantificazione.

Era da qualche tempo che Lecce non si svegliava di notte per l'esplosione di una bomba. Episodi che facevano da sfondo alla guerra di mala che ha imperversato negli anni '90. Alla luce dei recenti fatti di cronaca, particolarmente cruenti, appare ancor più sinistro questo attentato, che si accompagna ad un altro episodio, avvenuto sempre a Lecce la notte scorsa, e riguardante l'incendio di un'auto. I rilievi per cercare di scovare qualche traccia davanti al negozio, specializzato in particolare nel noleggio di cd e dvd, sono affidati alla polizia scientifica. Ma, di certo, è già fin troppo evidente ad occhio nudo lo squarcio nel marciapiede di una trentina di centimetri, ovvero nel punto esatto dove è stato piazzato l'ordigno, e questa mattina coperto con una cassetta della frutta. Se malauguratamente fosse passato qualcuno, al momento dello scoppio, ora forse si starebbe piangendo qualche ignara vittima di un gesto che lascia inevitabilmente sconcertati. Le due proprietarie dell'attività, leccesi, hanno però spiegato agli inquirenti di non aver mai ricevuto minacce o quant'altro potesse far presagire un simile evento.

L'altro episodio, appena citato, riguarda invece una un'Audi A7 di un imprenditore edile 37enne, posteggiata sotto la sua abitazione, in via Assisi. L'auto è stata bruciata con una bottiglia incendiaria, che è stata rinvenuta nelle vicinanze dell'auto. Su questo episodio, avvenuto sempre la notte scorsa, indagano invece i carabinieri della compagnia di Lecce, ai quali l'uomo, anche in questo caso, non ha saputo fornire indicazioni utili per tentare di risalire alla matrice.

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