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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Botte, bimbo non risponde alle domande. Ma intanto supplementi d'indagine

Ascoltato in mattinata, il piccolo di 5 anni in silenzio su domande fondamentali relative al rapporto con il convivente della madre, ai domiciliari

LECCE - Ha detto di voler bene alla madre e di voler stare con lei. Ma sul rapporto con lo “zio”, il compagno della donna, ai domiciliari con l’accusa di averlo ripetutamente picchiato, avrebbe taciuto, manifestando il desiderio di giocare. Sono queste le informazioni che trapelano dall’incidente probatorio che si è tenuto questa mattina nel tribunale per i minorenni nei riguardi del bambino di cinque anni, al centro di un’inchiesta per maltrattamenti, in cui c’è anche la madre, accusata di averlo trascurato nell’igiene e nel nutrimento e di non aver mosso un dito per difenderlo dalle aggressioni del convivente.

Forse per autodifesa, il piccolo avrebbe schivato molte delle domande che gli sono state poste dalla psicologa Loredana Mastrorilli e dal gip (giudice per le indagini preliminari) Antonia Martalò. All’esame hanno assistito, ma da una stanza adiacente dalla quale non potevano esser visti dal bambino, il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, la coppia indagata con il difensore Simona Mancini, la zia affidataria e il nonno materno, accompagnati dal loro avvocato Rossella Maria Luce Ascalone.

Sono state proprio le denunce del nonno a mettere in moto l’indagine culminata, il 9 maggio scorso, nell’ordinanza con la quale il gip ha sospeso lei dall’esercizio della responsabilità genitoriale e ha disposto per lui i domiciliari.

Intanto, l’inchiesta si è arricchita di nuovi elementi. Nelle scorse ore, gli agenti del commissariato di Galatina hanno depositato nelle cancellerie del pm Micucci un supplemento d’indagine con i verbali d’ascolto di un’insegnante dell’asilo frequentato dal piccolo e di due medici.

Galatina polizia comm-7La prima sarebbe stata interpellata in merito alle condizioni igieniche e alimentari del bambino, mentre i secondi riguardo alla volta in cui la madre avrebbe portato il figlioletto al pronto soccorso con febbre molto alta e mal di pancia, rifiutandosi però di farlo ricoverare. Non è escluso che sulla base del contenuto delle loro dichiarazioni, l’avvocato Mancini avanzi richiesta di attenuazione della misura.

Ma nel fascicolo non ci sono solo maltrattamenti. La coppia è indagata anche per danneggiamento, violazione di domicilio e minaccia, perché, secondo l’accusa, il 7 marzo scorso, ha fatto irruzione nella casa del nonno del piccolo e approfittando dell’assenza dell’uomo, avrebbe minacciato di morte la convivente, costringendola a inginocchiarsi a terra, e avrebbe distrutto mobili e alcuni oggetti. Tutte accuse queste che i due hanno respinto durante l’interrogatorio di garanzia.

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