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Cronaca Tricase

Convivente picchiata e figlioletto ferito per errore: condanna a un anno

Emessa la sentenza nei riguardi di un 28enne di Tricase. E’ stato assolto dai reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale e ritenuto responsabile di lesioni per tre episodi. Revocati i domiciliari

TRICASE - Era finito al banco degli imputati con l’accusa di aver maltrattato la convivente, di averla aggredita fisicamente e verbalmente anche alla presenza dei due figli minorenni, di averla costretta a rapporti sessuali, di aver danneggiato l’autovettura di sua madre.

 Ma stando al processo, terminato ieri, queste accuse non hanno retto.

Il collegio presieduto dalla giudice Annalisa de Benedictis ha assolto quest’uomo, un 28enne di Tricase, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Dario Paiano, con la formula “perché il fatto non sussiste”, in merito ai reati di matrattamenti in famiglia e violenza sessuale, e “per non aver commesso il fatto” in relazione al danneggiamento.

E’ stato riconosciuto responsabile del reato di lesioni, rimediando così solo un anno di reclusione a fronte della richiesta avanzata dalla sostituta procuratrice Rosaria Petrolo che era di quattro anni, nove mesi e quindici  giorni.

 In particolare, in due distinte occasioni (il 14 ottobre e il 20 luglio del 2020),il 28enne avrebbe aggredito la donna, con calci e pugni, e in una circostanza avrebbe colpito al volto il figlio (provocandogli un ematoma alla guancia sinistra), per errore, mentre tentava di sferrare un calcio al fratello. La prognosi in ogni caso fu di 5 giorni.

La sentenza ha inoltre accordato il beneficio della pena sospesa, così subito dopo la lettura del dispositivo, l’imputato (che si trovava ai domiciliari dallo scorso 19 novembre) è tornato in libertà.

Alla ex, parte civile al processo con l’avvocato Pietro Luigi Nuccio, è stato riconosciuto il risarcimento del danno in separata sede.

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