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Cronaca

Botte, insulti e minacce alla ex compagna: finisce sotto processo un 42enne

L’uomo è stato rinviato a giudizio per lesioni, minaccia aggravata e violenza privata. Tra le sue vittime, anche il suocero

LECCE - E’ già al banco degli imputati per stalking alla ex compagna, ma dovrà prepararsi ad un altro processo, stavolta per lesioni, minaccia aggravata e violenza privata. Lo ha deciso ieri il gup Michele Toriello che, al termine dell’udienza preliminare, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio nei riguardi di G.L.B., 42 enne originario di Rho (Milano), fissando all’11 dicembre l’inizio della data del dibattimento. In aula, davanti al giudice Maddalena Torelli, ci saranno la donna e il padre di questa, ritenuto anche lui vittima (dei reati di violenza privata e minaccia) del genero, che ieri si sono costituiti parte civile con l’avvocato Francesco Palmieri.

Stando all’accusa, proprio a causa dell’atteggiamento minaccioso e prevaricatore del 42enne, la moglie interruppe la convivenza e si trasferì con i figli in casa del padre a Lecce. Ma la rottura della relazione le sarebbe costata cara: nel giugno del 2017, avrebbe ricevuto messaggi e telefonate a tutte le ore del giorno e della notte; un mese dopo, si sarebbe ritrovato il marito nella residenza al mare dei suoi genitori, e questo, invitato ad andarsene, avrebbe molestato sia i familiari sia i vicini di casa.

Pur di calmare le acque e per il bene dei figli, la malcapitata avrebbe ingoiato altri bocconi amari, accettando persino di fare una gita in barca con l’uomo per il quale oramai provava solo paura. Ma la serenità familiare sarebbe stata solo un miraggio: l’ex non avrebbe perso occasione di darle della poco di buono anche alla presenza di amici. Non solo. In un’occasione, durante un litigio, il 44enne l’avrebbe aggredita davanti al figlioletto: stringendole il polso (talmente forte da lasciarle i segni delle unghie e provocarle ferite giudicate guaribili in tre giorni) avrebbe affermato: “Vedi che te lo spezzo, stupida”.

In soli tre giorni, nel mese di luglio, la donna avrebbe ricevuto quasi 80 telefonate di insulti: “Tu non hai idea di cosa accadrà se non capisci con chi hai a che fare… ti faccio rinchiudere… ti faccio togliere i bambini… sei una stupida… tuo padre è più stupido di te…  tua madre è una malata”. Anche il padre della donna sarebbe stato vittima delle angherie del 42enne dal quale avrebbe ricevuto messaggi come questi: “Sei pericoloso, ti sotterro delinquente, quando mi capiti, ti distruggo” e ancora “e mi raccomando avvisa tuo padre di guardare da ambo i lati quando attraversa la strada”.

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Stefania Mininni, racconta pure che il 28 luglio, sempre nel 2017, l’imputato si fermò con la macchina davanti al cancello di casa del suocero per impedirgli di uscire con l’auto, e in un’altra circostanza, alla guida della sua Bmw, prima gli impedì di uscire dal parcheggio, poi inseguì l’auto condotta dalla ex e, dopo averla superata, le tagliò la strada facendola sbandare e, infine, dopo un pericoloso sorpasso della vettura del suocero gli bloccò la strada facendola finire sul margine destro della corsia di marcia.

Queste le accuse emerse nel procedimento, aperto qualche mese dopo quello per stalking costato al 42enne l’arresto nel settembre dello scorso anno, e che potranno essere respinte nel processo.

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