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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Fermato autotreno con doppia targa, dentro un carico di cocaina pura per 3 milioni di euro

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Lecce e del Goa hanno bloccato nei pressi di brindisi un albanese 23enne. Ancora ignota la destinazione della droga, per poco più di 6 chili. Forse era in attesa di qualcuno. Il Tir è stato perlustrato nell'ex Foro Boario con l'ausilio del gruppo cinofili

LECCE – Più di qualcuno, questa mattina, avrà notato nel parcheggio dell’ex Foro Boario, all’ingresso di Lecce, un grosso autoarticolato circondato da militari della guardia di finanza. Un autotreno di 15 metri non passa certo inosservato. Ebbene, in quel Tir, da poco sbarcato a Brindisi, c’erano ben 6 chilogrammi di cocaina. A trasportarli, un giovane albanese di 23 anni. Il quale ha provato a disconoscerne la proprietà. Tant’è. Per lui sono scattate le manette.

Dove fosse diretto quello scottante carico di droga, se fuori Salento o destinato al mercato locale, è uno degli aspetti che i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Lecce e delle unità specializzate del Gruppo operativo antidroga, cercheranno di capire nell’inevitabile sviluppo dell’indagine. Non avendo con sé carte d’imbarco, al momento del fermo, i militari sospettano che il 23enne fosse in attesa di qualcuno, per poi dirigersi verso l’estero.

Per ora, semmai ce ne fosse conferma, l’episodio non fa altro che rimarcare l’importanza strategica del Tacco d’Italia per le organizzazione criminali che operano nei traffici internazionali di stupefacenti. Il Salento, crocevia di droga in arrivo e in partenza. Che si tratti di marijuana o di sostanze più pesanti, come scoperto oggi per l’ennesima volta.    

L’operazione è nata all’alba e s’è sviluppata in poche ore. Durante un controllo del territorio, una pattuglia, nei pressi del Porto Vecchio di Brindisi, ha notato un autoarticolato con targa albanese e rimorchio olandese. Era in sosta nei parcheggi che sorgono proprio davanti all’area portuale. Dentro c’era quel giovane straniero, che, da dietro al finestrino, osservava con molta attenzione i movimenti dei militari. Quell’incrocio di sguardi è stato fatale, perché non ha fatto altro che attirare ancor di più i finanzieri, già “incuriositi” dalla duplice nazionalità delle targhe. Si è quindi proceduto al controllo dell’autoarticolato e del suo vano di carico, contenente solo un piccolo escavatore per lavori edili e alcune carcasse di gomme esauste.

L’autista, quando i militari gli si sono avvicinati, è apparso in totale soggezione. E questo ha ulteriormente avvalorato il sospetto che trasportasse anche altro. Durante una prima ricognizione, sul lato sinistro del rimorchio, i militari hanno trovato una batteria con evidenti segni di manomissione. A un più attento esame, l’accumulatore è risultato non funzionante ed al suo interno avvolti in sacchetti di plastica, c’erano quattro pani di cocaina per 4 chili e 200 grammi.

Ma il controllo non è finito lì. L’automezzo e l’autista sono stati condotti a Lecce. Il giovane, presso la caserma del Nucleo di polizia tributaria. L’autotreno, nel piazzale all’ingresso della città, dove, con due unità cinofile antidroga della compagnia, sono stati scovati, nascosti in un doppio fondo ricavato all’interno di un pannello d’isolamento della cabina di guida, altri due pani per 1 chilo e 800 grammi.

Si tratta di cocaina purissima, il cui valore sul mercato, opportunamente tagliata, si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Droga è automezzo sono stati posti sotto sequestro, insieme ad alcuni telefoni cellulari e a varia documentazione trovata all’interno della cabina di guida. Il giovane è finito in carcere. 

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