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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Strage e terrorismo, la scure della giustizia si abbatte su Vantaggiato: ergastolo

La sentenza per la "Morvillo Falcone" è stata emessa nel pomeriggio. Riconosciuta l'aggravante formulata nell'accusa dalla Dda di Lecce. L'imprenditore copertinese, assente oggi in aula, dovrà trascorrere anche diciotto mesi d'isolamento diurno

BRINDISI – Era una tiepida mattina di primavera, il calendario segnava 19 maggio 2012. Poche settimane ancora e la scuola sarebbe finita. Sogni e speranze dei ragazzi per un’estate che già bussava alle porte. La campanella riecheggiò nell’aria. Richiamava gli studenti in classe. E nulla fu più come prima, quando il rassicurante suono della quotidianità fu sostituito dal violento boato dell’ignoto. 

Melissa Bassi, 16enne, mesagnese, fece pochi passi verso l’ingresso dell’istituto professionale “Morvillo Falcone” di Brindisi. Il bidone dell’immondizia carico di esplosivo saltò in aria. Non ebbe nemmeno il tempo di intuire che non ci sarebbero state più nuove albe e sogni e speranze. Il tempo, per lei, finiva lì. Semplicemente. 

Altri ragazzi rimasero mutilati, sfigurati, devastati nei corpi e negli animi. Nessuno seppe mai perché, fino alla sera del 6 giugno. Quel giorno, negli uffici della questura di Lecce, fu messo sotto torchio un semisconosciuto imprenditore copertinese del ramo carburanti. 

Esattamente un anno dopo, “ergastolo”, ha tuonato la Corte. La sentenza, alle 17,20 circa di questo pomeriggio, nell’aula “Matrangolo” della Corte d’assise del tribunale di Brindisi. Ci saranno poi da rifondere i danni, ed è per questo che i beni dell’imprenditore sono finiti sotto sequestro da tempo. Un tesoretto da circa 2 milioni di euro. Nulla, però, ripagherà fino in fondo l'orrore vissuto sulla pelle dagli studenti, dalle loro famigliedai genitori di Melissa, disgustati dall’idea che il vil denaro possa sostituirla nei loro cuori svuotati e che ormai quasi battono solo per inerzia. Andrà tutto in beneficenza.

E’ stata una sentenza scontata, certo. Ma quanta acqua sotto i ponti per arrivare a questo. Scu, terrorismo, servizi deviati. Nelle ore roventi e cariche di angoscia che seguirono l’esplosione e l’orrore, sospetti e teorie del complotto si aggrovigliarono fino alla formulazione di ipotesi anche bizzarre. Suscitando persino la reazione di mafiosi conclamati e sedicenti terroristi. Nelle loro missive, una presa di distanza netta, ferma, quasi sdegnata. Intanto, ancora per diverso tempo, si continuarono a richiamare gli spettri del passato più buio d’Italia. Sullo sfondo, quell’abusata parola, “crisi”, evocata ormai per qualsiasi vicenda alla quale non si riesca a dare subito una spiegazione chiara.

Il metodo del rasoio di Occam vorrebbe che la soluzione più semplice fosse quasi sempre la più plausibile. Quasi, appunto. Non sempre il ragionamento deduttivo ormeggia in un porto sicuro. Senza minuziose (e rapide, va sottolineato) indagini di carabinieri e polizia, anche di tipo tecnico, difficilmente si sarebbe svelato l’ordito in così breve tempo. Mettendo a nudo una surreale invasione di campo nel pubblico di attriti covati nel chiuso di sfere private. Il frutto di una macchinosa congiura escogitata dalla mente di un 69enne, Giovanni Vantaggiato, che covava un rancore sordo e insanabile contro un altro uomo.

Cosimo Parato, di Torre Santa Susanna, era un nome passato nelle cronache locali qualche anno prima, quando subì un attentato. Il metodo, sempre quello dell’esplosivo con comando a distanza. Una vicenda, la sua, finita nell’oblio con l’arenarsi dell’inchiesta. Era il 2008. Per anni non si seppe mai quale fosse stata la mano attentatrice. Qualche sospetto colpì Vantaggiato, per la verità, e fu proprio Parato a indicare la via, ma indagini e perquisizioni non portarono a nulla.

vantaggiato-2-18Ora, è tutto riemerso dopo questa terrificante, rinnovata rappresaglia. E infatti, Vantaggiato risponde anche di quel tentato omicidio. Ma la scuola, sembra davvero che non c’entrasse nulla. Ed è l’aspetto più inquietante e, ancora, per molti incomprensibile. E’ finita per caso nella miscela esplosiva di acredini di Vantaggiato. Troppo sorvegliato, il tribunale di Brindisi. Non potendolo attaccare, proprio quel tribunale che pure gli aveva dato ragione per una presunta truffa subita, ci sono andati di mezzi i ragazzi. La loro più terribile sventura: l’edificio scolastico e il palazzo di giustizia sorgono uno accanto all’altro. 

Un atto terroristico, ha tagliato corto la Dda di Lecce, anche se non di un terrorista nel senso letterale del termine. Da qui l’aggravante integrata nell’accusa di strage formulata dal procuratore Cataldo Motta e dal sostituto Guglielmo Cataldi,  riconosciuta dalla Corte. Per questo, l'imprenditore è stato condannato anche all'isolamento diurno per diciotto mesi. 

Di per sé, una di quelle imputazioni pesanti come macigni che farebbero sciogliere il più coriaceo dei criminali. Non Vantaggiato, però, assente oggi alla lettura della sentenza, e sempre freddo e calcolatore, capace, secondo il pm Cataldi, che ha citato nelle scorse udienze intercettazioni ambientali in carcere, di tentare di fingersi malato per "fregarli tutti".

Vantaggiato non è criminale di “mestiere”, ed è forse l’unica certezza, ma probabilmente un uomo comune con idee criminali. Il che è anche più preoccupante. Ed è pure la discriminante sulla quale s’è giocata la lunga partita processuale. Spietato delinquente con una scorza di tale spessore da annullare umanità ed emozioni, o davvero un folle da curare? 

A tentare di difenderlo, solo contro tutto il mondo, l’avvocato Franco Orlando. Conoscente da anni della famiglia del copertinese, il legale, anche oggi, per la terza volta di fila, ha chiesto invano alla Corte che si soffermasse a ponderare la possibilità di sottoporlo a una perizia psichiatrica. Rispetto al passato, quand’era un imprenditore affermato nella sua zona, negli ultimi anni l’avvocato avrebbe visto la mente di Vantaggiato vacillare sempre di più. Un vero e proprio decadimento. “Una mente deviata dalla patologia”.

Melissa Bassi-4Secondo Orlando, Vantaggiato sarebbe un uomo afflitto da un’ossessione martellante. La presunta truffa subita per mano di Parato, l’avrebbe segnato fino al “delirio di onnipotenza”. Pur condannato il torrese in primo grado per 343mila euro di forniture non pagate, la sete di giustizia del copertinese non si sarebbe mai placata. Fino ad averne una visione distorta.

L’avvocato Orlando ha anche puntualizzato che, a suo avviso, non si sarebbe dovuta ravvisare la finalità terroristica. Per il legale, la Procura avrebbe subito l’influenza dei reportage giornalistici che fecero seguito l’attentato. Per diverso tempo la parola “terrorismo” risuonò su tutti i media. Ed ha chiesto che il reato di strage fosse riqualificato in omicidio. Mentre, quella perizia psichiatrica, sarebbe tornata utile per comprendere meglio il “delirio di onnipotenza”, il demone sotto il quale, secondo lui, avrebbe agito. Una difesa vana. Anche se ha già annunciato ricorso in appello, dopo aver acquisito le motivazioni.

Di certo, quella di Vantaggiato può sembrare una follia lucida unita a una discreta competenza nell’assemblaggio di ordigni esplosivi. Tutto appreso nell’enciclopedia, a dire dello stesso attentatore, alla voce “nitrati”. 

Nelle settimane precedenti preparò varie bombe ed eseguì esperimenti nelle campagne del copertinese. Quando fu sufficientemente sicuro della riuscita del piano, si recò di notte davanti alla scuola brindisina, collocando tre bombole collegata con fili elettrici in un bidone della raccolta differenziata sottratto nella zona di Porto Cesareo. La mattina dopo ritornò a Brindisi e, seminascosto dietro ad un chiosco di panini, premette sul pulsante di un telecomando che innescò l’esplosione a distanza. 

Poi, salì di nuovo in auto e tornò a casa. Continuando, con un distacco che ghiaccia il sangue nelle vene, la sua normale vita nella provincia leccese.

Le immagini di un giorno di ordinaria follia

IL RISARCIMENTO DANNI
(ANSA) La Corte d'Assise di Brindisi ha riconosciuto a titolo di provvisionale un risarcimento pari a 400.000 euro per ognuno dei genitori di Melissa Bassi, 200.000 euro a ciascuna delle cinque ragazze che hanno riportato ferite più gravi nell'attentato, 100.000 ad Anna Canoci che ha riportato gravi danni all'udito. I coniugi Bassi devolveranno in beneficenza quanto liquidato. Come richiesto, è stato riconosciuto al Comune di Mesagne l'importo simbolico di 100 euro, poi 25.000 euro alla scuola Morvillo Falcone, 100.000 euro al Ministero dell'Interno, 200.000 euro alla Regione Puglia e 25.000 euro al Ministero dell'Istruzione. Alla Provincia di Brindisi 100.000 euro, al Comune di Brindisi 150.000.

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